Come si fa a dimagrire? Ecco tre regole

Come si fa a dimagrire? Perché tantissime persone si fanno affascinare dai libri appena usciti o dai metodi strampalati o dagli integratori inefficaci piuttosto che imparare le tre cose davvero semplici che farebbero loro perdere peso? Eppure sono gratuite e non ci vuole nulla ad arrivarci né a metterle a punto da soli. Che senso ha provare le scorciatoie che non sai dove ti porteranno se la strada maestra, la superstrada, è proprio davanti a te? Il motivo è semplice. Bisogna impegnarsi.

Le regole sono semplicissime, ma bisogna impegnarsi a seguirle. E poiché sono regole che dobbiamo auto-imporci, se ce le ordina il medico ci sembrano più sensate. Eppure tutte le diete del mondo vertono, in un modo o nell’altro, su queste tre semplici regole. Che, tra le altre cose, non ci appariranno nuove, perché le abbiamo già sentite. Io stessa ve ne avrò parlato decine di volte.
Quindi le conosciamo addirittura, magari non ci sono state riferite in termini così semplici, ma qui e là dietro un sacco di altre parole e metodi, però le conosciamo. E se le conosciamo, di nuovo, perché non le seguiamo? 
Dunque come prima cosa, se vogliamo perdere peso sarà il caso di chiedersi seriamente se più che capire come si fa a dimagrire noi vogliamo levarci il prosciutto dagli occhi e metterci d’impegno seriamente. Fare le cose come vanno fatte al posto di credere ai miracoli.
E se vogliamo davvero dimagrire, facciamo tabula rasa di tutto e consideriamo queste tre fondamentali regole.

COME SI FA A DIMAGRIRE? LE 3 COSE ESSENZIALI DA SAPERE
1) Occorre impostare un deficit calorico:
io lo so, sono in molti, anche medici, a sostenere che le calorie non esistano con ragionamenti più o meno distorti e fantasiosi. Che se il cibo si traducesse in calorie, dunque calore, allora il nostro corpo si scioglierebbe, per esempio. In realtà, ci si sta attaccando alle definizioni, nascondendo i fatti. E’ un fatto che il cibo che noi ingeriamo si traduca in energia, E’ un fatto che il nostro corpo non produce energia da solo: se le calorie non esistessero e il cibo non si convertisse in una qualche forma di energia nel nostro corpo, noi moriremmo. Dunque le calorie esistono, innanzitutto come unità di misura e a scopo rappresentativo. Che poi possono esserci modi migliori per calcolare l’apporto energetico degli alimenti o che le calorie non sono tutto in una dieta, su entrambe queste cose si può discutere. Anche che, per esempio, a un cibo corrisponde una stima calorica e non un numero preciso è un ragionamento che va fatto. Il corpo di quelle calorie può assimilarne tutte o in parte. Certo. Ma non possiamo basarci su queste incognite e dire che le calorie non esistono affatto. Possiamo invece, senza ridurlo a mito, considerare che il cibo ci dà energia: chiamatela energia e non calorie, se volete, siamo sempre là. E che se questa energia è troppa rispetto a quanta ne bruciamo, l’energia viene stoccata sotto forma di depositi. Nulla si crea e nulla si distrugge. Il cibo una volta ingurgitato si trasforma in energia, se l’energia non la utilizziamo, essa si converte in chili di troppo. 
Molte diete che affermano di NON basarsi sull’apporto calorico lo limitano comunque: poiché a nessuno piace stare a contare le calorie, trovare una dieta in cui ti spiegano che le calorie non hanno importanza fa figo. La gente abbocca. Ma la dieta che non tiene conto delle calorie in realtà tiene conto delle porzioni, stabilisce dei cibi sì e dei cibi no, e addirittura come e quando e in che combinazione assumerli.
Quando sarebbe più semplice dire: ragazzi, bisogna stabilire un deficit calorico.
O vi muovete di più. o mangiate di meno. Per capire quante calorie assumere, io utilizzo un piccolo trucco. 
Prendete un calcolatore di calorie e calcolate il vostro fabbisogno calorico giornaliero per il vostro attuale peso.
Poi calcolare il fabbisogno calorico giornaliero per il vostro peso di riferimento, quello a cui volete arrivare. Se la differenza è superiore alle 300 calorie, per esempio 500 o 700 calorie, vi conviene impostare il dimagrimento in due fasi. Nella prima, decurtate solo il 10 o 15 per cento delle vostre calorie giornaliere e parallelamente scegliete un’attività fisica da svolgere. Questo per i primi 3 o 4 mesi. Successivamente, si può tagliare di un altro 10 per cento, fino al raggiungimento del peso desiderato.
Vi ricordo un’altra cosa, l’errore più comune: è meglio bruciare più calorie con uno stile di vita più attivo o con un allenamento che miri a una migliore ricomposizione corporea (quindi a più massa muscolare) che non protrarre per mesi un regime ipocalorico. Questo per evitare stallo del peso e metabolismo lento. (SEGUE A PAGINA DUE)