Buoni propositi di dieta e allenamento: funzionano?

Perché provare a cambiare la propria vita non è mai semplice, e la determinazione iniziale lascia il posto a una serie di difficoltà che all’atto pratico ci portano a riconsiderare questi buoni propositi. Svegliarsi prima per correre, andare a piedi al biologico a fare la spesa, comprare meno cibo spazzatura, andare in palestra, fare una dieta: tutte cose che naufragano nel momento in cui la vita di tutti i giorni con le sue belle incombenze torta a pesarci, e a quel punto diventa una questione di priorità.

Cosa ha più senso, svegliarsi all’alba e andare a correre o continuare a dormire un’ora in più per affrontare meglio la giornata di lavoro? Di cosa abbiamo più voglia, dopo una settimana lavorativa, di staccare dall’ufficio e chiuderci in palestra per poi cenare due ore dopo o tornare prima a casa, farci una doccia e mettere sotto i denti qualcosa?

Il nostro corpo contrariamente a quanto si pensa, non ama essere attivo, ama la pigrizia. Secondo delle nuove ricerche scientifiche, l’evoluzione premia il pigro, non l’attivo e tanto meno l’iperattivo.

Tenendo conto che o siamo degli ereditieri senza alcun obbligo o abbiamo una vita con lavoro, impegni, famiglia, è facile capire che in genere siamo già stressati nella bolla della nostra vita piena, anche di cattive abitudini. Aggiungere stress è una cosa controproducente: mollare i buoni propositi in questo caso non è sintomo di pigrizia, ma di sopravvivenza. (SEGUE A PAGINA TRE)