Mangiare in questo modo riduce il senso di sazietà

Una delle maggiori difficoltà delle persone che vogliono dimagrire è riuscire a saziarsi.
Nonostante esistano molte diete che favoriscono il senso di sazietà permettendo di mangiare di più ma riducendo le calorie, come la dieta delle fibre e la dieta volumetrica, moltissime persone a dieta lottano perennemente con la sensazione di fame.

LA RESISTENZA ALLA LEPTINA CAUSA SOVRAPPESO

Infatti esiste un tipo di sovrappeso legato alla resistenza alla leptina, l’ormone della sazietà. In chi soffre di leptino-resistenza, il corpo non è sensibile alla produzione di questo ormone, con il risultato di mangiare troppo.
In una dieta dimagrante inoltre la produzione di leptina cala normalmente, dunque già di norma
se si sta a dieta si avverte meno senso di sazietà.
Ma se si soffre anche di resistenza alla leptina, stare a dieta è davvero impossibile.

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Non tutte le persone che lamentano dei chili di troppo hanno una resistenza alla leptina e non è neanche detto che la fame sia semplicemente dovuta al fatto di non essersi del tutto saziati a tavola.
Esiste la fame nervosa, esistono le voglie di cibo che sono il risultato di una mancanza più psicologica che non reale di alcuni alimenti, come il junk food e il comfort food.

come farsi passare la fame
Tuttavia, migliorare il senso di sazietà è un’arma potentissima per perdere peso in tutti i casi.
Se ci si sente pieni, si tende a mangiare meno.
Un nuovo studio però rivela che la sazietà non dipende esclusivamente da quanto tipo si mangia,
bensì da quale. Sembra infatti che mangiare troppi grassi riduce il senso di sazietà: un gruppo di ricercatori ha spiegato il perché.

Più grassi nella dieta = meno senso di sazietà

Uno studio sui topi condotto dai ricercatori dell’Università Jagiellonian di Cracovia e dell’Università di Bristol
rivela che mangiare troppi grassi riduce la sazietà, con il risultato di farci sentire più fame durante il giorno.
E soprattutto di notte!

Tutto, infatti, parte dal cervello.
Se un tempo si pensava che fosse l’ipotalamo a regolare la fame e la sazietà nel nostro corpo, oggi si sa che sono diverse le aree del cervello implicate sia nella produzione di energia a livello metabolico che nei segnali di fame e sete e nelle
voglie di cibo. In particolare, esistono dei neuroni che, dal complesso dorso-vagale (DVC)
del midollo allungato, intervengono sul controllo viscerale. Si sa anche che una parte del nervo vago
è implicata nella gestione di alcune emozioni e che si tratta di una zona molto antica
del nostro cervello. I neuroni di questo complesso infatti sono anche legati al ritmo-circadiano
e alle differenze di fame e sazietà rispetto alle varie ore del giorno.
I ricercatori hanno scoperto che una dieta ad alto contenuto di grassi (fino al 70% del fabbisogno giornaliero)
rispetto a una dieta a basso contenuto di grassi (fino al 10% del fabbisogno giornaliero) mandava in tilt
la sensazione di fame e sete legata ai ritmi circadiani proprio perché i grassi hanno un effetto su questo
tipo di neuroni. Il risultato è che i topi che mangiavano troppi grassi avevano un minore senso di sazietà e avvertivano molta più fame alla fine della giornata.
Essendo il complesso vagale una zona molto antica del nostro cervello, è più facile trovare una corrispondenza
tra questa zona e quella di altre specie viventi. I meccanismi in sostanza che si sono visti per i roditori
sono simili nell’uomo. Di conseguenza, una dieta ricca di grassi ridurrebbe la sazietà anche negli esseri umani.

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Se vuoi dimagrire, ecco la dieta giusta per saziarti prima

Se quindi volete dimagrire, la soluzione ideale è fare una dieta a bassi grassi per aumentare il senso di sazietà.
La dieta volumetrica, la dieta Pritikin e la nuova dieta del riso sono ottimi esempi per evitare
di sentire la fame se si vuole perdere peso.