L’olio di soia rovina il metabolismo

L’OLIO CHE ROVINA IL METABOLISMO

L’olio di soia ha un contenuto molto alto di acidi grassi polinsaturi, ovvero ne ha ben 58 grammi per etto. Per intenderci, l’olio di oliva ne ha 11 grammi per etto.

Questo olio assieme ad altri oli ricchi di acidi grassi polinsaturi (di mais, di colza, di girasole, di arachidi) è presente in tantissimi cibi confezionati, come biscotti, merendine, prodotti da forno, surgelati, salse, sottoli, eccetera.

Spesso è tra gli oli usati nella dicitura “oli di semi vegetali” che troviamo sulle etichette. Polli e maiali vengono allevati con mangimi che contengono questo olio.

Assieme alla lecitina di soia, emulsionante presente dappertutto, anche nella cioccolata, l’olio di soia è presente nella maggior parte dei prodotti industriali.

L’Università di California di Riverside ha condotto in questi anni ben tre studi sull’olio di soia.

Nel 2015 i ricercatori scoprirono che c’era un legame di causa effetto tra il consumo di olio di soia e il diabete, l’insulino resistenza e l’obesità.

Riducendo l’apporto di acido linoleico in laboratorio, un grasso appartenente alla famiglia degli omega6 e degli omega9, nel 2017 notarono che l’olio di soia modificato era molto meno dannoso per la salute di quello classico.

In questo nuovo studio, si sono invece concentrati sugli effetti dell’olio di soia sul metabolismo.

Hanno così sottoposto delle cavie a tre diete ricche di grassi.

Una dieta ricca di olio di cocco, olio molto saturo con solo il 2% di acidi grassi polinsaturi, una dieta ricca di olio di soia a ridotto contenuto di acido linoleico, e una dieta ricca di normale olio di soia, quello consumato dagli uomini.

Hanno poi analizzato cosa accade sia a livello metabolico che genetico.
I risultati sono lampanti.

L’OLIO DI SOIA COMPROMETTE L’IPOTALAMO

I ricercatori hanno scoperto che l’olio di soia distrugge l’ipotalamo, quella zona del cervello che regola il metabolismo, e da cui dipende tutto il sistema endocrino, quindi ormonale. Non solo.
Aumenterebbe il rischio di malattie rare, di depressione, ansia e demenza.

Questo secondo quanto scoperto dai ricercatori avviene perché l’olio di soia influenza negativamente oltre cento geni. Inoltre abbassa i livelli di ossitocina, un ormone legato tra le altre cose al dimagrimento.

Al contrario una dieta ricca di un grasso saturo come l’olio di cocco non è risultata altrettanto dannosa.

Poiché risultati simili si sono avuti anche con quello modificato, secondo i ricercatori non è solo l’acido linoleico contenuto nell’olio a essere così dannoso.