A ridotto contenuto di grassi o a basso contenuto di grassi? Evitate ogni prodotti che è a ridotto contenuto di grassi, perché la scrematura o la riduzione di grassi è spesso ottenuta aggiungendo altri ingredienti, come maggiori farine o zuccheri o additivi. Se trovate scritto a basso contenuto di grassi e non è stato scremato, ma è naturalmente a basso contenuto di grassi, allora potete fidarvi. Nella categoria del ridotto contenuto di grassi trovate tutti gli articoli light. Evitateli come la peste se volete perdere peso. Inoltre è proprio la definizione di “ridotto” a essere ambigua nell’etichetta alimentare, così come quando leggete “in meno”: il 30 per cento di grassi in meno rispetto a cosa? Al prodotto tradizionale della stessa azienda che magari è ipergrasso e ipercalorico? Stessa cosa per il sale.

I prodotti con scritto “fino al”: fino al 10% di frutta può significare che di frutta nel succo che acquistate ce n’è il due o il tre per cento, o lo zero virgola cinque. Eppure l’espressione “fino al” induce il consumatore a credere che se nell’etichetta alimentare di una marmellata c’è scritto fino al 65% di frutta, allora ci sarà esattamente il 65 per cento di frutta, invece no. Ce ne può essere molta di meno.

Senza zucchero e senza zuccheri aggiunti: entrambe queste diciture possono essere insidiose. Se nell’etichetta alimentare troviamo scritto “senza zucchero”, facciamo attenzione che nella lista degli ingredienti non ci siano edulcoranti artificiali, che fanno male alla salute e causano sovrappeso. Se c’è scritto senza zuccheri aggiunti, controlliamo invece il quantitativo di zuccheri presenti nella tabella dei macronutrienti. Se è alto, probabilmente l’alimento è molto zuccherino di suo, e che magari non ci fa bene ugualmente se vogliamo perdere peso. Attenzione perché spesso lo zucchero c’è ma non viene indicato: è il caso di quei sacchetti di frutta disidratata che trovate a un euro in quasi tutti i supermercati adesso, e che hanno zucchero e olio di girasole come stabilizzanti.