Diete strane ma efficaci: la dieta degli economisti

Sarà senza dubbio classificata come una delle più strane diete in circolazione, ma senza dubbio funziona a giudicare dal risultato dei due autori che l’hanno messa a punto e dalla efficacia dei loro consigli: si chiama la Dieta degli Economisti, ed è stata ideata da due economisti, appunto, che sulla loro esperienza di dimagrimento hanno scritto un libro.
Gli economisti Christopher Payne e Rob Barnett avrebbero perso oltre cinquanta chili in due (nel giro di 18 mesi) applicando i concetti dell’economia alla loro dieta: un approccio matematico, anche se non propriamente scientifico né nutrizionistico, che però avrebbe permesso loro di dimagrire. Dopo la dieta della Guerra, la dieta del castoro, la dieta Oh My God e altre diete “particolari”, la dieta degli Economisti è una delle diete strane che farà storcere il naso ai più, eppure i consigli alla base della dieta, pur non essendo strettamente alimentari ma venendo dal mondo dell’economia, individuano alcune tra le maggiori cause dell’obesità secondo gli esperti (questi sì nutrizionisti).
Che sono: l’abbondanza (di cibo, di scelta), e la ghiottoneria.

Nel loro libro, gli economisti Payne e Barnett spiegano infatti che in Occidente si sprecano fin troppe risorse alimentari, e che questo spreco, così come altri sprechi di risorse (acqua, energia, eccetera) ci porterà presto alla rovina e al disastro economico. La soluzione all’abbondanza, alle porzioni grandi e alla fin troppo larga scelta di alimenti che troviamo nei supermercati, è quella di mangiare, ovviamente, meno, imponendosi di non sprecare cibo inutile, oltre che non ingerire calorie inutili. E per fare questo c’è bisogno di comprare meno cibo, e buttarne meno.

Una delle cose che ci distinguono in peggio dalle generazioni passate è infatti l’abbondanza di cibo sia nelle quantità che nella scelta: oggi troviamo centinaia di migliaia di prodotti per ogni categoria di cibo. Non esiste solo il pane del fornaio, esistono centinaia di pani e panini diversi. I nostri carrelli della spesa sono pieni di centinaia di marche diverse.
A pranzo spiegano che sarebbe meglio un’insalata, e che sarebbe meglio quando si può fare la spesa online, di modo da evitare la tentazione degli scaffali, ma comprando quello di cui c’è reale bisogno (un altro trucco è quello di fare sempre la spesa dopo aver mangiato, mai prima); evitare di comprare snack alle macchinette, di sprecare i soldi in cibo spazzatura o calorie vuote ove possibile, di prepararsi a casa la maggior parte dei pasti, puntando su piatti semplici e non elaborati, e su ingredienti semplici. Lì dove possibile, mantenersi a tavola riducendo cibo, calorie, porzioni, e scelta, convivendo con un pizzico di senso di fame anche dopo aver mangiato.

Insomma, il concetto di austerità applicato alla dieta ha permesso a questi due economisti di perdere 25 chili senza un piano nutrizionale preciso, ma riducendo il senso di golosità e l’abbondanza di cibo nella loro vita.
E, pensate, si risparmiano anche soldi. Altrimenti che dieta degli economisti sarebbe?