La dieta persona: dimagrire secondo la personalità

Si chiama “La dieta persona”, ed è un libro molto interessante, scritto dalla dottoressa Tiziana Stallone, biologa, che spiega come per dimagrire non occorre, anzi è sbagliato, un approccio standard, con restrizione calorica, cibi dosati e calorie contate tutto il tempo. La dieta in senso stresso infatti può andare bene per alcuni, ma si rivela controproducente per molti. Il tasso di fallimento di ogni dieta è stimato intorno all’85%.
Le persone tendono a riprendere peso entro cinque anni dalla dieta.
Questo perché siamo tutti diversi, e se non teniamo conto delle nostre diversità saremo sempre in lotta contro i chili di troppo. 

La dottoressa Stallone spiega infatti che chi ha problemi di sovrappeso in realtà ha provato a dimagrire moltissime volte, fino a finire vittima del “dieting” ovvero di una situazione di dieta cronica nella speranza di perdere peso. A questo si aggiungono i buoni propositi per dimagrire, che spesso mandiamo avanti per poco tempo, proprio perché non ci rendiamo conto di quanto siano difficili da mantenere e quindi poco pratici sul lungo termine: fare una dieta senza carboidrati, andare a correre la mattina a digiuno, disintossicarci eliminando una serie di cibi. Cosa accade dopo?

Che finiamo per essere più grassi (e infelici) di quello che volevamo, e finiamo anche per vivere con maggiori restrizioni. Dunque il sistema dieta spesso non funziona o non è la risposta per tutti per come viene impostata.

Nel libro “La dieta persona” per esempio la dottoressa spiega che la nostra personalità ha un peso nel percorso dimagrante che sceglieremo di fare: chi mangia troppo può appartenere a 4 categorie distinte.
Il Mangiatore sociale (usa il cibo per la sua convivialità), il Mangiatore edonista (usa il cibo per ottenere piacere), il Mangiatore malinconico (usa il cibo per ottenere conforto) e il Mangiatore compulsivo (usa il cibo per combattere l’ansia e come “riempitivo”).

Per ognuna di queste categorie l’approccio per dimagrire è diverso. Ma esistono dei consigli validi per tutti:
– la dieta deve essere sostenibile sul lungo termine e flessibile
– la dieta deve tenere conto del fattore convivialità, che nell’alimentazione è importante
– la dieta non deve escludere molti cibi, ma includere tutto in quantità diverse
– concentrarsi sul peso della bilancia può essere controproducente, se per esempio associamo alla dieta dell’attività fisica
– la dieta deve essere anche un piacere: se è basata su costanti privazioni, tenderemo ad abbandonarla a causa dello stress che ci procura.
– occhio agli alimenti per cui abbiamo una vera debolezza: ognuno di noi ha i suoi. Agire su queste debolezze di gola ha più senso che privarsi di tutto!