La dieta genetica o genedieta

DIETA GENETICA. FUNZIONA?

Esistono alcune aziende che, sfruttando la ricerca sia nel campo della nutrigenetica che della nutrigenomica, hanno messo a punto dei metodi dimagranti personalizzati.
Voglio ragionare con voi su un punto: il fatto che teoricamente è dimostrato o sarà sempre più dimostrato che il DNA e l’alimentazione sono legati, non significa che quel metodo dimagrante funzioni davvero.
Semplicemente perché bisogna vedere  se quel famoso “team di esperti” da cui acquistiamo il kit e poi la dieta a qualche centinaio di euro ci stanno effettivamente vendendo qualcosa di straordinario ed efficace.

Per lavoro conosco decine e decine di persone appassionate di dieta genetica. Hanno comprato nel corso degli anni svariati kit, anche dagli Stati Uniti.

Ma, questo è il bello, dopo avere speso un migliaio e più di euro, non hanno ottenuto informazioni maggiori di quelle che già sapevano. Tuttavia sperano sempre di arrivare a quella informazione speciale che consentirà loro di cambiare la vita.

I GENI NON SONO TUTTO.

In uno studio del 2007 pubblicato sul Nutrition Journal si legge che “L’obiettivo della nutrigenetica è di aggiungere un livello di personalizzazione a una dieta prescritta, correggendola secondo la variazione genetica”.

La dieta prescritta è sempre quella, nello studio, di abitudini più sane, dieta ipocalorica, attività fisica. Non si sfugge, cari miei.

Non otterrete mai una dieta dove vi dicono di rimpinzarvi di dolci e camembert.
La dieta genetica infatti non si pone l’obiettivo di fare dimagrire le persone in modo “speciale”.

Potreste al contrario scoprire di essere particolarmente inclini a un eccesso di colesterolo. Ma da questa conoscenza a sapere come comportarvi, se effettivamente soffrirete mai di colesterolo alto, ce ne passa.

Infatti, uno studio del 2019 apparso sulla rivista Nutrients, spiega esattamente la stessa cosa.
Analizzati quattro dei più famosi kit di screening genetico che promettevano una dieta personalizzata, gli esperti hanno concluso che la dieta ideale è un problema multifattoriale, dove le conoscenze in ambito genetico c’entrano fino a un certo punto.

Ovvero è un problema ambientale, di stile di vita, di adattamento della flora intestinale batterica, persino di nutrizione neonatale e materna (ovvero persino cosa mangiava vostra madre quando era in attesa di voi) e purtroppo non solo di geni.

Analizzando oltre 10 mila persone, i ricercatori hanno scoperto che una dieta ipocalorica bilanciata unita a uno stile di vita più attivo, le faceva dimagrire tutte, indipendentemente dal loro patrimonio genetico.