La dieta di Jane Austen

Ebbene sì, parlo proprio di quella Jane Austen, l’autrice di libri intramontabili come “Orgoglio e Pregiudizio”.

Ma perché, la Austen stava a dieta? Non esattamente.

Al contrario, lo scrittore Bryan Kozlowski, biografo, ha scritto proprio un libro con questo titolo, e ha provato a vivere come Jane Austen, e mangiare come lei e i personaggi dei suoi libri, per mesi.
Il risultato? Ha perso peso e la sua salute è notevolmente migliorata.

Qui vediamo in anteprima alcuni dei consigli di Bryan tratti dal suo libro, La dieta di Jane Austen.

LA DIETA DI JANE AUSTEN

  1. Movimento e natura.
    Jane Austen faceva una passeggiata all’aria aperta poco prima di colazione. Il movimento all’aria aperta, fatto di passeggiate, soprattutto in salita, era non solo una cosa che lei faceva spesso, ma che si ritrova spesso nei suoi romanzi. I personaggi dei libri di Jane Austen, quando non ballano, passeggiano spessissimo, da soli o in compagnia. La Austen passeggiava all’aria aperta come prima cosa al mattino. Poi a colazione si concedeva una tazza di tè e una fetta di pane tostato. Una sua passione era il pane all’uvetta. In generale camminando era capace di fare tra le 4 e le 7 miglia al giorno, ovvero tra i 6 e i 12 km.
  2. Spuntini con parsimonia.
    La Austen non mangiava tra un pasto e l’altro. Beveva solo tè.
  3. Pranzi e cene con cibo naturale, in compagnia.
    Arrosti o stufati con verdure e patate erano in generale quello che mangiava la Austen, in linea con la dieta dei suoi tempi. Un bicchiere di vino era concesso una volta al giorno. Dunque carne, pesce, uova, tuberi, condimenti e salse con burro e latte, e poco pane di lievito madre al posto delle patate.
  4. Una zuppa di verdure prima di iniziare il pasto.
    Per moderarsi a tavola non c’era niente di meglio che iniziare con delle verdure, spesso in forma di zuppa. In genere le zuppe erano fatte di verdure cotte con una base di brodo di carne.
  5. Dolci semplici, a base di frutta.
    Mele al forno, pere al vino e gelatine di frutta erano i dolci, che si mangiavano a fine pasto, in quantità moderatissima.