La carenza di luce ci fa ingrassare

Una scoperta pubblicata sulla rivista Cell Reports lega la carenza di luce a un rischio maggiore di sindrome metabolica. Dunque maggiore grasso viscerale, colesterolo e glicemia alti, pressione alta o trigliceridi alti.
Dunque più si sta al chiuso e in casa più si ingrassa e si peggiorano i valori di lipemia e glicemia.

Ma come mai la carenza di luce ci fa ingrassare?

Ecco cosa spiega lo studio.

LA CARENZA DI LUCE CI FA INGRASSARE

Sebbene lo studio sia stato condotto sui topi, i ricercatori spiegano di avere scoperto che le nostre cellule di grasso corporeo (adipociti) sono sensibili alla luce del sole.
In sostanza gli adipociti si comportano diversamente a seconda di quanto siamo esposti alla luce.

Le cellule di grasso bianco (o adipociti bianchi o WAT) infatti producono una sostanza chiamata encefalopsina se sottoposti a maggiore tempo di luce. L’encefalopsina è una proteina che fa parte dei GPCR ed è legata a un maggiore dispendio energetico.

Dunque non solo il grasso bruno (Bat) attivandosi ci permette di bruciare più calorie, ma anche lo stesso grasso corporeo bianco, quello che comunemente indichiamo come grasso, può aiutarci a bruciare più calorie se siamo maggiormente esposti alla luce.

Lo studio spiega che il grasso bianco può produrre encefalopsina e che questa sostanza fa sì che ciò che mangiamo si converta maggiormente in calore (termogenesi). Questo a sua volta riduce di dimensione gli adipociti portando a dimagrimento.

Ma la carenza di luce rende la massa grassa più inerte.

Secondo i ricercatori del Center for Chronobiology di Cincinnati che hanno condotto lo studio, una minore produzione di encefalopsina spiegherebbe la tendenza ad accumulare peso dell’uomo moderno.

Perché nei Paesi industrializzati le persone tendono a passare sempre più tempo in luoghi chiusi, tra case e uffici, a parte quando vanno in vacanza passano troppo tempo in carenza di luce e aria aperta.
Una simile scoperta spiegherebbe perché la carenza di vitamina D è legata a sovrappeso.