Dipendenza da zucchero: esiste? E cosa fare?

Oggi vi spiego che cosa è la dipendenza da zucchero e come fare per ridurla.

Voglio prima chiarire un grosso luogo comune su quella che chiamiamo dipendenza da zucchero. Non è dipendenza da zucchero in sé, anche se sono strasicura che avrete sentito dire che lo zucchero causa dipendenza. E che addirittura sia paragonabile alle droghe pesanti.

DIPENDENZA DA ZUCCHERO: LA BUFALA CHE TI FA MALE

E’ una semplificazione madornale che rischia di fare male e non bene.
Lo zucchero stimola i centri del piacere a livello cerebrale, e porta al rilascio di dopamina.

Questa è solo una parte di verità, che poi porta le persone a sopravvalutare il potere dello zucchero e pensare a chissà che.
Ti elenco altre cose che provocano rilascio di dopamina.
Una barzelletta, ascoltare musica che ci piace, un film divertente, gli amminoacidi tirosina e fenilalanina che troviamo negli alimenti proteici, anche vegetali, un buon bicchiere di vino, cioccolato fondente, il caffè, tutti i cibi che contengono carboidrati come le banane, fare l’amore, allenarsi, fare qualsiasi attività che ci dia piacere. E sì, ovviamente anche tutto ciò che stimola il sistema nervoso, per esempio la nicotina e le droghe pesanti o leggere.

Adesso capite che dire che lo zucchero crea dipendenza perché porta al rilascio di dopamina è una semplificazione abnorme?

E qui voi direte: sì, ma lo zucchero causa dipendenza.
Mangi un biscotto e non ti sazi. Mangi un cucchiaino di nutella e vuoi finire il barattolo.

Certo, ma quanti di voi quando hanno voglia di dolci riuscirebbero a mangiarsi un etto di zucchero? Prendete dieci bustine di zucchero dal bar e ditemi se vi soddisfano rispetto a dieci biscotti. La verità è che nessuno ha voglia di mangiare 10 bustine di zucchero.
Saremmo nauseati alla quarta bustina.

Se ci fosse una dipendenza dallo zucchero come da una droga, voi dovreste farvi fuori scatole intere di zucchero. Chili di zucchero. Perché il drogato vuole la droga. Non i succedanei. Se vuoi approfondire questo aspetto sulla dipendenza, ne parlo qui.
La verità è che quando volete qualcosa di dolce NON prendete il pacco di zucchero, prendete i biscotti. Le merendine. Le barrette.
E ci sono 3 differenze tra lo zucchero bianco e questi cibi.

  • La prima è che questi cibi contengono anche sale e grassi.

    Sale, zucchero e grassi insieme causano dipendenza. Soprattutto se sono dosati in maniera tale da non farci sentire né il sapore solo salato né quello solo dolce né quello dei grassi.

  • La seconda è che contengono aromi e altri additivi.

    Che li rendono croccanti o cremosi o vellutati o pastosi a seconda dei casi.

  • Infine la terza è che zucchero e grassi insieme fanno ingrassare e sono legati alla steatosi non epatica.

    Il fruttosio di per sé fa danni se associato a una dieta in cui sono presenti anche tanti grassi come hanno scoperto di recente questi scienziati. Il corpo brucia o zuccheri o grassi, non tutti e due insieme. Se gli diamo sia zuccheri che grassi in uno stesso pasto, brucerà prima gli zuccheri. Questo è un fatto scientifico, è come funzioniamo biologicamente.

    Altro danno di credere alla dipendenza da zucchero in modo così banale è che quelli che dicono “ma a me i dolci non piacciono” e poi fanno incetta di patatine, salatini, crackers, pizza eccetera non sono meno grassi di chi invece ama i dolci.
    Perché?

    Perché i carboidrati complessi e gli zuccheri semplici hanno gli stessi effetti sulla salute. Sono tutti e due carboidrati.
    Gli zuccheri semplici non hanno maggiori effetti sulla glicemia del piatto di pasta o riso. Lo zucchero ha un indice glicemico di 68. Il pane bianco di 70. Le gallette di riso di 85. Il pane integrale? Di 74.
    Non c’è alcuna differenza tra mangiare un piatto di pasta integrale o di farro con le verdure e un piatto di verdure accompagnato da un paio di frutti o una fetta di pane e miele. Inoltre, per il punto tre visto sopra, se io mangio la pizza tenderò a ingrassare di più che con un piatto generoso di macedonia. Dunque dire che chi non ama i dolci è fortunato è una sciocchezza.
    Spesso ingrassa per altri alimenti.

    Infine. Si pensa che, poiché l’obesità stia crescendo, anche il consumo di zucchero stia crescendo. Invece no. Il consumo di zucchero pro-capite sta diminuendo ormai da decenni. Sapete cosa invece è salito? Il consumo di olii vegetali, tra prodotti industriali, condimenti, fritture.

    DIPENDENZA DA ZUCCHERO O DA DOLCI? COME COMPORTARSI

    Al posto di eliminare ogni tipo di zucchero dalla nostra tavola, eliminate i cibi industriali che vi causano dipendenza, e tutti quei cibi a cui non riuscite a dire basta. E molto probabilmente tra questi ci sarà una crema spalmabile al cioccolato e non la frutta.

    Se volete aiutarvi e sconfiggere la vostra dipendenza imparatela a chiamarla con il suo nome.
    Dipendenza da cibo spazzatura. Dipendenza da dolci (che è diverso da dire dipendenza da zucchero).

    Altro luogo comune, spesso ahimè detto anche da persone influenti.
    Eh, ma quando lo zucchero non c’era si stava meglio.
    A parte che voi vi basate su chi è in vita in questo momento assieme a voi nel tempo presente, e non è venuto un uomo dal 1500 a dirvelo.
    Secondo: ma scusate, prima i dolci come si facevano?
    Con meno zucchero (che esisteva, ma che era costoso) e con più miele. E con sciroppi da frutta e sciroppi da vino o liquori. Quindi tutta roba con molto più fruttosio. Eppure il diabete esisteva già dagli Antichi Egizi. E veniva curato dando zucchero da frutta e succhi o pane e riducendo i grassi dalla dieta. Era la malattia dei ricchi.

    E non è nemmeno vero che le tribù di cacciatori raccoglitori che non hanno le malattie moderne non mangino zucchero.
    Mangiano miele. Gli Hazda mangiano molto miele, special modo di inverno, quando altra frutta non è disponibile.
    Mentre le tribù della Papua Nuova Guinea consumano canne da zucchero.

    Quindi per carità. Siate onesti.
    Voi non mangiate zucchero e non avete alcuna dipendenza da zucchero, avete dipendenza dai dolcetti che trovate nei supermercati. Dal pane in cassetta morbido e soffice. Da pizza e patatine.
    Una mia amica che è ingrassata di dodici chili negli ultimi due anni ha eliminato i dolci dalla dieta, ma condisce le patatine in busta con la maionese. Lo vedete il controsenso?

    Se nonostante questo non siete convinti la soluzione è molto semplice.
    Ripulite la dispensa dai cibi a cui non sapete dire di no, e non zuccherate neanche con dolcificante a zero calorie il caffè e le tisane o ogni altro liquido.

    Dovete fare uno sforzo per quindici  giorni, bevendo tè o caffè soltanto amari, leggendo le etichette per accertarvi di non comprare prodotti con zucchero. Se volete fare l’esperimento, è molto importante NON barare. Questi giorni ci permettono di riformare le nostre papille gustative. E in questo modo avrete risolto il problema. Quello vero (dipendenza dai cibi industriali) e quello su cui avete costruito una falsa credenza (dipendenza da zucchero).

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