Come andare in palestra senza demotivarsi (o impazzire)

La body acceptance riguarda tutti: da chi è sovrappeso o obeso e si vergogna ad andare in palestra o a confrontarsi non solo con gli istruttori, ma anche con avventori in forma, che tendono a farsi il giro delle sale con quell’aria da “sono io che comando qui, baby”; a chi pur essendo allenato, tra una serie e l’altra passa il tempo a guardarsi il muscolo che si gonfia, e negli spogliatoi rompe l’anima agli altri chiedendo come ridurre il grasso addominale per far uscire fuori il six-pack; e riguarda le donne, ovviamente. Molte delle quali semplicemente si sentono a disagio in palestra. Il personal trainer James Fell, uno famoso perché non le manda a dire, oltre che per aver scritto vari libri, è categorico sul tema: “Non faccio body shaming e non dico alle persone cosa dovrebbero fare del proprio corpo”.
D’altra parte, è l’inseguimento di modelli poco sostenibili la terza ragione per cui la gente abbandona sia la palestra che l’attività fisica (allenati tutti i giorni, ingurgita un po’ di integratori, prendi le proteine in polvere, prendi il termogenico, conta i macronutrienti, riduci o aumenta il numero dei pasti, alimentati in modo ciclico soprattutto per i carboidrati: quante di queste cose, dopo averci dato risultati, ci permetteranno di vivere una vita felice mantenendoli, senza stressarsi troppo e impazzire?). La filosofia del tutto o niente, unita a comportamenti sergenteschi, portano le persone a stressarsi molto, abbassare il metabolismo, avere risultati intermittenti.

Ecco quattro consigli per riuscire ad andare in palestra senza demotivarsi e mollare. (segue a pagina tre)