Cibi che fanno male, diete che fanno peggio

4) Ovunque andiate, troverete sempre attorno a voi persone che si impongono regole e restrizioni alimentari, giustificandole con teorie che non sono scientificamente supportate, ma solo parzialmente sostenute da alcuni studi. Queste regole e restrizioni alimentari in genere inizialmente permettono di dimagrire (via il glutine e i latticini, o via la carne o via i carboidrati o addio ai grassi), poi però l’effetto magico sparisce, ci si sente fiacchi e demotivati, si reingrassa e ci si impone regole ancora più severe e particolari (via i cereali ma la quinoa fa bene, no alle patate normali ma sì alle patate dolci, no al burro ma sì all’olio di oliva, forse ho qualche allergia…).

5) Alcune persone che seguono le mode alimentari perdono peso, ma quello che funziona per loro non funziona per voi, o almeno non è detto. Di quelle che perdono peso, la maggior parte lo riprende.

Ma allora, come fare, secondo l’autore, ad alimentarsi in modo sano senza rincorrere troppe fissazioni e senza cadere dalla padella dell’alimentazione disordinata alla brace dell’ortoressia? L’autore fornisce qualche utile suggerimento. 
Il primo è smettere di preoccuparsi, di stressarsi attorno al cibo; il secondo è pensare che se abbiamo voglia di qualcosa, forse è perché il nostro corpo ne ha bisogno, e smettere di dare troppa importanza alla fame, alle voglie di cibo, a quello che possono significare; non demonizzare il cibo, ma piuttosto mangiare “local”, cucinarsi i pasti a casa, prediligere cibo fresco, allevato localmente e di stagione; dormire abbastanza, otto ore per notte, per aiutare il metabolismo e ridurre lo stress; non rinunciare ai dolci e a qualche bicchiere di vino. E la più importante di tutte: che il cibo è nutrimento e piacere.