Chirurgia laser dei turbinati per respirare meglio

Uno dei problemi fondamentali di chi soffre di ipertrofia dei turbinati è che, molto spesso, non ha la più pallida idea di quale genere di disturbo lo affligga, almeno prima della diagnosi. I sintomi sono vari: difficoltà a respirare, russare, naso che cola di frequente, è ingolfato da un volume eccessivo di muco, continue “sinusiti”, emicranie ricorrenti, tendenza a respirare dalla bocca.
Sicché, può capitare che, provando a porre in qualche modo rimedio a difficoltà respiratorie di cui non conosce la causa, ricorra a degli spray – una delle più classiche forme di automedicazione – o a gocce nasali decongestionanti, e finisca con il causarsi una rinite medicamentosa.

Nei casi più lievi di ipertrofia dei turbinati, il medico può consigliare alcuni efficaci terapie con antistaminici e cortisonici, ma nei casi più seri si dovrà ricorrere al chirurgo. La terapia chirurgica tradizionale, in anestesia generale, prevede un ricovero di alcuni giorni e può causare qualche disagio ai pazienti, soprattutto per la frequente necessità di tamponamenti ad evitare fastidiosi sanguinamenti. Da qui il ricorso, assolutamente consigliabile, alle nuove tecniche della chirurgia mini-invasiva, con cui si riesce a evitare le emorragie, e di conseguenza l’uso dei tamponi, e si riduce drasticamente il tempo di ricovero: dopo poche ore dall’intervento, il paziente può tornare a casa. Fatto non del tutto secondario, con le tecniche miniinvasive non è necessaria l’anestesia generale: si interverrà in anestesia locale senza alcun problema.

Tra queste tecniche, la più diffusa è probabilmente la chirurgia laser dei turbinati, che prevede la devascolarizzazione con l’uso del laser e una rapidissima cicatrizzazione. Si esegue in anestesia locale, senza iniezioni all’interno delle fosse nasali, ed è del tutto indolore. Al paziente viene solitamente somministrato un farmaco rilassante per endovena. Le mucose restano intatte, nonostante lo svuotamento dei turbinati, le cui funzioni si conservano integralmente. L’unico svantaggio, probabilmente, sono i costi: si va dai 2500 ai 3500 euro. In ogni caso, soldi ben spesi per chi vuole evitare complicazioni e problemi.