Autostima e fat-shaming

Se siete persone che leggono e si aggiornano, non vi sarà sfuggita qualche polemica sulle modelle curvy, quelle di taglia forte che stanno scalzando le modelle standard, diciamo così.

Sento giornalisti e anche amiche dire che, poiché l’obesità è da qualche anno ufficialmente considerata una malattia, le modelle curvy sono malate.
Ebbene, non è esattamente così.
Possono godere di buona salute anche se sono sovrappeso, e d’altro canto anche l’estrema magrezza è da considerare segno di cattiva salute.

Giudichereste per questo le persone molto magre o grasse delle persone che devono farsi curare sempre e comunque?

Immagino di no, anche se questo modo di giudicare continuamente le persone per la loro stazza, e special modo le donne, ha un invisibile effetto boomerang. Se pensate che la bellezza sia solo una questione di taglia, le prime persone ad avere un problema potreste essere voi. E in particolare, potreste essere tra i tanti che promuovono il cosiddetto fat-shaming.

Ma il fat-shaming, ovvero quella forma di bullismo o provocazione ai danni delle persone grasse, potrebbe anche andare a scapito vostro.

Come? Facendovi diventare vittime di un sistema che si nutre di luoghi comuni e che è primo fra tutti mediatico.
Per cui ovunque l’immagine della donna ci viene offerta e riproposta secondo modelli sempre più irraggiungibili, in cui vinci se sei magrissima e perdi se provi a sfondare il muro delle convenzioni.

E ovviamente il fat-shaming non è solo femminile. 
Anche gli uomini possono essere bullizzati per i loro chili di troppo.

Non credo esista niente di più bello di vedere una persona che sta bene nel suo corpo, e nel rispetto della propria salute.

Se scoppia di salute ma ha qualche chilo in più, che male c’è?
E se invece è naturalmente longilinea e magra, perché puntare all’assenza di seno o al contrario credere che sia fortunatissima per forza?

Se vogliamo liberarci di qualche luogo comune che influenza la nostra vita, rendendoci schiavi delle diete, evitiamo di dire queste frasi o frasi simili a queste, che ho preso da questo blog.

Sono diseducative e promuovono il fat-shaming. 

3 FRASI DA FAT-SHAMING CHE DANNEGGIANO LA TUA AUTOSTIMA

  1. Un attimo (o un minuto) sulla bocca, una vita sui fianchi.
    Perché NON dirla.

    Fissarsi per ogni boccone su cosa ci farà ingrassare o ci farà male è la strada maestra per essere ossessionati negativamente dal cibo, dalla salute nel piatto, dalle calorie e via dicendo.
    Peggio ancora se lo stiamo dicendo a un adolescente.
    Molto meglio pensare a quel boccone in più o a quello sfizio come a qualcosa che fa parte di una dieta bilanciata.
    Una dieta varia, senza particolari restrizioni ma seguendo una scelta di moderazione, il necessario per mantenersi in salute, prevede anche quelle patatine fritte o un cornetto alla nutella una tantum.
    Inoltre, pochi capiscono i danni incredibili che lo stress provoca quando è associato al cibo.
    Il timore che a ogni boccone ingrasseremo, che quello che mangiamo creerà delle conseguenze spiacevoli e via dicendo, è la maniera migliore per non goderselo, e stare male.
  2. Oddio, come sei dimagrita/o!
    Perché NON dirla: essere magri può essere sinonimo di essere belli o stare bene per molti, ma non per tutti, e diciamolo, grazie al cielo.
    Incontrando una persona e dicendole che sta bene perché è dimagrita, le regalate e vi regalate questa brutta associazione mentale: salute=magrezza oppure bellezza=magrezza.
    Il che vi educa e la educa a pensare che per stare bene ed essere bella deve per forza apparire più magra.
    E se quella magrezza fosse il risultato di una dieta sbagliatissima?
    Se pensate che una persona sia in forma smagliante, non puntate sul suo corpo.
    Ditele che sta bene e stop.
  3. Questo look/vestito mi fa grassa/o?
    Perché NON dirlo, né a voi stesse né alle vostre amiche (p. es. Le righe orizzontali ingrassano! oppure Quei pantaloni puoi permetterteli solo se hai gambe magre!).
    Ancora una volta, un’associazione che lega l’estetica alla magrezza, e il sentirsi bene al fatto di dover sembrare più magre. Tempo fa ho visto il video di una fashion blogger che proponeva degli outfit per l’estate.
    Tra i commenti, una che ha rilevato che quella gonna non sta bene “se hai le gambe tozze”.
    Possibile che una persona, e in particolare una donna, non possa mettersi liberamente qualcosa che le piace?
    Possibile che ogni volta che dobbiamo vestirci dobbiamo avere tremila paletti e la fissazione che quello che abbiamo scelto possa farci sembrare più grasse?
    Vi siete chiesti, in caso affermativo, di chi sarebbe il problema?