Amare se stessi per combattere la fame emotiva

Arrivati qui, il nostro rapporto con il cibo è andato nove volte su dieci a farsi benedire, e spesso anche il metabolismo, quindi la salute: ci sembra di avere sempre fame, di non essere mai sazi quando mangiamo, tranne che quando finiamo di abbuffarci; pensiamo che il cibo vada controllato, e così la nostra fame; un tempo mangiavamo quando avevamo fame o voglia di stuzzicare, al limite, adesso ci sembra di pensare al cibo costantemente, anche quando non mangiamo, tanto che spesso passiamo ore a guardare ricette e programmare cosa mangeremo. Ci chiediamo: come fanno gli altri?
Tornando indietro, se avessimo semplicemente iniziato ad amare noi stessi, e non a procrastinare l’amore per noi stessi al magico momento in cui avremmo finalmente perso peso e quindi saremmo stati magri e contenti. E per tornare indietro, per combattere la fame nervosa, l’unica cosa è tornare a considerare il cibo come tale, dandogli una sua responsabilità: ci nutre, e in un certo senso ci ingrassa anche. E buttare via la bilancia: non considerarci attraverso un numero, e smetterla di pensare che perdere il controllo di quel numero, e sul cibo, ci farà diventare pazzi e obesi, focalizzarsi sui nostri colori, far dipendere il nostro umore da altro, mangiare quello che vogliamo senza dare al mangiare delle colpe. Muoversi, uscire, riempirsi di interessi. Vivere innanzitutto.
Credetemi, l’ho provato sulla mia pelle: NON accade niente a non pesarsi e a mangiare quando si vuole.
Se si lascia fare al corpo, il corpo si riprende il controllo per sé e mangiare diventa naturale come respirare.
E io ero una che si portava la propria bilancia in viaggio…