Amare se stessi per combattere la fame emotiva

E torno a parlarvi di Isabel Foxen Duke, esperta di disordini alimentari e in particolar modo di fame emotiva, che aiuta le sue clienti oltreoceano a superare il conflitto delle diete, tornare ad avere un sano e istintivo rapporto con il cibo e smetterla di ossessionarsi dietro i cibi giusti, le porzioni e le calorie. Ve ne parlo perché, come spiega Isabel, amare se stessi è il primo passo da fare per uscire dalla tortura della fame emotiva, o fame nervosa. Il meccanismo è semplice, ve lo sintetizzo:
– la maggior parte di noi fa una dieta non perché gliela prescriva il medico, ma perché non si sente soddisfatto del corpo che ha.
– nessuno mette in dubbio che avere delle sane abitudini alimentari e uno stile di vita attivo possano migliorare la forma fisica, MA:
– non è la salute da migliorare a spingerci a dimagrire, diciamoci la verità, ma in primo luogo è l’idea di poter essere più magri e attraenti per essere felici, avere più successo nella vita, sentirci amati o meritare, addirittura, l’amore.
– la frattura tra magrezza e salute (se non stiamo a dieta per stare meglio, stiamo a dieta per dimagrire punto e basta, anzi, per scendere di peso: far calare la bilancia e perdere grasso corporeo non sono la stessa cosa) ci spinge a considerare le diete come tutte uguali, a preferire diete drastiche a uno stile di vita sano, e le restrizioni alimentari di vario genere all’attività fisica. 
– il risultato non è l’happy end che speravamo, ma l’inizio di una lunga serie di tentativi di perdere peso ed essere magri, a cui, di contro, il nostro corpo reagisce con la fame emotiva (quando parlo di corpo, parlo estensivamente di noi nella nostra interezza, quindi anche di mente). Questa cosa può durare anni. E renderci infelici. (segue a pagina due)