Mangia e dimagrisci grazie alla dieta ormonale

Alla base di questo meccanismo ci sarebbe l’azione dell’insulina: una dieta troppo ricca di carboidrati, special modo carboidrati ad alto indice glicemico, causerebbe un continuo saliscendi dell’insulina, che ci metterebbe in condizioni di avere sempre fame. D’altra parte, il corpo non saprebbe gestire questi zuccheri in eccesso, e li convertirebbe in grasso. Forse questa semplificazione è la parte che meno preferisco del ragionamento del dottor Ludwig, che sembra dimenticarsi o tacere delle altre proprietà dell’insulina. Tuttavia il suo piano dietetico mi sembra fattibile: per il medico occorre tenere a bada l’insulina grazie ai grassi. Nella sua dieta ormonale via libera a carni, anche rosse, e pesci grassi, cioccolato, avocado, formaggi, e per le prime due settimane solo frutta e verdura come uniche risorse di carboidrati. In questo modo si perde rapidamente peso, senza gli svantaggi della normale dieta chetogenica sul metabolismo e sugli ormoni tiroidei. I grassi, non alzando l’insulina, favorirebbero comunque il senso di sazietà. Il corpo utilizzerebbe le risorse disponibili per produrre energia, senza abbassare il metabolismo.
Moltissime persone che hanno seguito il gruppo di studio della dieta hanno perso infatti tantissimo peso senza sentire i morsi della fame.
Come farla? Semplicemente, bisogna considerare la ripartizione dei macronutrienti.
Nella prima fase della dieta ormonale, Ludwig consiglia per 2 settimane di mangiare il 50% di grassi, il 25% di proteine e il 25% di carbodirati. I carboidrati devono provenire solo da (poca) frutta e da verdure a volontà, il resto sono formaggi (da prediligere quelli grassi), carni o pesce o uova. Per esempio: colazione con crema di ricotta o uova strapazzate, un succo di arancia e caffè; pranzo con salmone e verdure cotte in olio o burro; cena con bistecca e verdure; snack a base di cioccolato, noci, nocciole.
Nella seconda fase della dieta ormonale, che dura per tutto il resto del dimagrimento, occorre mangiare grassi per il 40% della dieta, proteine per il 25% e carboidrati per il 35%. A frutta e verdura si aggiungono riso integrale, quinoa o grano saraceno o ancora avena in fiocchi o in cereali, in quantità comunque modeste. Dopo aver perso tutto il peso, la fase di mantenimento consta del 40% di carboidrati, 40% di grassi e 20% di proteine.