La dieta personalizzata deve tenere conto del DNA?

Peggio ancora, uno studio sull’efficacia delle diete personalizzate, le considera senza dubbio più efficaci di una dieta comune (e fin qui ci siamo) ma non per quanto riguarda i dati epigenetici e genetici che invece risultano inconsistenti. Cosa vuol dire? Vuol dire che finora, e anche per i prossimi anni, tutti quei piani alimentari e di allenamento che si dicono basati sul dna vi stanno vendendo qualcosa di inconsistente a livello scientifico.

Basterebbe andare da un professionista che sappia leggere delle normali analisi del sangue, e nel caso vi rivolgiate a un personal trainer qualificato per il vostro allenamento, una banalissima bia.
Un medico potrebbe chiedervi qualche esame in più se vuole approfondire delle condizioni di salute: ma tirarvi fuori la storia del genoma e della nutrigenomica è un azzardo su cui la scienza va ancora molto cauta.
Questo vale sia se scegliete un professionista che se optate per un servizio: una dieta personalizzata lo è nella misura in cui chi ve la fa tiene conto di una serie di parametri. Se vi tira fuori il DNA, probabilmente sta solo speculando. Immaginate poi una app che si basa su un algoritmo che non è stato testato e su cui mancano gli studi.
Quella sulla nutrigenomica e sulla genetica finiscono così per essere argomenti fantocci: si discriminano le normali regole di una buona alimentazione considerate troppo generiche a favore di nuove definizioni, che però risultano come entità astratte. Fate attenzione a non cascarci quando vi propongono una dieta personalizzata con l’alternativa dell’analisi del vostro DNA.