La dieta di Pioppi: tre settimane di dieta per la longevità

Svantaggi della dieta di Pioppi: 
La dieta di Pioppi dei 21 giorni può fare dimagrire momentaneamente grazie all’esclusione dei carboidrati, ma ha molti punti in disaccordo con le diete della longevità sotto molti aspetti. E’ insomma una dieta low carb, più che una dieta per la longevità. Analizzando infatti le diete dei Paesi più longevi della terra, nessuna di queste diete esclude infatti i carboidrati, anzi. Al limite sono ridotti i grassi o i cibi altamente proteici: vedi Okinawa, Kitawans, e da ultimo la stessa dieta mediterranea come la analizzò e la visse Keys per la bellezza di quasi trent’anni. Si trattava di una dieta povera, in cui nessun abitante poteva di fatto permettersi di mangiare bistecche, e dove i cibi più frequenti erano i cosiddetti cibi poveri: legumi, patate e cereali da pani integrali, pasta integrale, eccetera.

Incoerenze della dieta di Pioppi: 
Nessun abitante del paese di Pioppi beve latte di cocco, mangia avocado o salmone: non sono cibi tipici né della dieta mediterranea del sud Italia né della dieta greca, una delle attuali culle della vera dieta mediterranea. Per non parlare del fatto che sono pochi i mediterranei che mangiano fino a 10 uova a settimana e fino a mezzo chilo di carne rossa a settimana. Secondo il sito Bluezones.org, un sito meraviglioso che ha raccolto tutti i dati dei Paesi più longevi della Terra, in media i Paesi più longevi consumano il 65% delle loro calorie da carboidrati, massimo il 25% dai grassi e il 15% da proteine. Senza dubbio, i carboidrati vengono da fonti non raffinate come tuberi, cereali tra cui riso, legumi tra cui fagioli. E ben 7 cucchiaini di zucchero, tra fonti come miele, marmellate fatte in casa, zucchero di canna o simili, al giorno, ma escludono gli zuccheri aggiunti perché non consumano prodotti confezionati: considerate che nei Paesi occidentali il consumo di zuccheri aggiunti aggiunge 15 cucchiaini a questa quota. Anche sulle uova non ci siamo: in genere nei paesi più longevi si mangiano 4 uova a settimana, escluse quelle per preparazioni di cibi in comune (torte, creme, eccetera).
Il sospetto è che il dottor Malhotra voglia difendere la sua tesi low carb e high fat a prescindere, con il cosiddetto rischio di cherry picking: ovvero, seleziona i dati che sposano la sua tesi per cui i carboidrati fanno ingrassare (cosa non vera), esclude tutto il resto. Ma la dieta mediterranea è un’altra cosa.