La dieta dei centenari esiste davvero?

Perché la dieta dei centenari non è (solo) una dieta

Il primo dato è il seguente, meramente biografico: quando vai a leggere che alimentazione seguono persone note per aver superato i cento anni, queste mangiano cose che sono ormai state bollate come alimenti negativi, e stigmatizzate.
O ancora, non mangiano niente di speciale.

Vedete il caso di Emma Morano, la centenaria italiana che arrivò a spegnere centodiciassette candeline. Mentre i gerontologi si sprecavano a capire il segreto della sua longevità, il medico che la seguiva diceva che fosse solo genetica.
E le faceva mangiare due uova al giorno e un po’ di carne buona.


Valter Longo cita la dieta calabrese come dieta della longevità.
Ah, sì?
In Calabria si mangiano fritti, carne di maiale in quantità, salumi, e il pesce a parte il tonno, lo spada e il baccalà norvegese, non è presente come la carne. Il consumo di carne è massiccio. Per non parlare dei quantitativi di pasta e dolci.
La Sardegna?
Neanche lì mi pare che siano così morigerati.

E se le blue zones fossero tali per via del clima e della genetica degli abitanti?

Questo interrogativo è più di una ipotesi: qui si elencano i posti dove la vita media è più lunga.
Spesso atolli paradisiaci o città del Nordeuropa, dove la qualità dell’aria è migliore, o ancora posti il cui ritmo di vita è tranquillo. 
L’aria non viene mai considerata. Lo stress nemmeno.
Si parla del Giappone come di uno dei Paesi con il tasso di vita più alto, ma non si cita mai Monaco (il Principato di Monaco), dove la gente campa quattro, cinque anni in più dei giapponesi. A Monaco.
Dove le persone hanno un alto reddito e vivono semplicemente bene. 

Un altro paese longevo? Israele. Uno dei Paesi al mondo con la dieta peggiore, ha comunque una media di vita di oltre ottant’anni, al poco di sotto degli standard europei.
Sarà che è un paese ricco? Sì.
Sarà che l’aria è migliore? Sì.
Nonostante la pessima dieta degli israeliani. 
Capite perché diventa difficile credere all’ipotesi della dieta dei centenari?
Perché estrapolare la dieta da un pugno di studi osservazionali senza considerare l’habitat, il reddito procapite e la genetica è fare un pericoloso riduzionismo.