I sette tipi di fame che devi saper riconoscere


3) La fame del palato:
questa fame non è reale, ma è legata alle nostre abitudini alimentari, e si può rappresentare come “voglia di” cibi che hanno fatto parte della nostra infanzia, sono legati a fattori stagionali (voglia di gelato quando fa caldo) o culturali (voglia di un particolare tipo di piatto della nostra zona). Diventa condizionante nel momento in cui ci facciamo trasportare troppo: se ci mangiamo un dolce ogni pomeriggio, quando proveremo a non mangiarlo più, scatterà il ricordo del dolce a torturarci sotto forma di fame. Inutilmente possiamo provare a mangiare qualcosa di salato: è il dolcetto che vogliamo. Stessa cosa per la lasagna la domenica, o la pizza il sabato sera.
Come si combatte? Cercando di essere più intelligenti nelle sostituzioni alimentari: per esempio provando delle versioni light delle cose che amiamo mangiare. 
4) La fame con gorgoglio di stomaco:
ragazzi, questa è la fame. Vera. 
5) La fame del corpo:
se facciamo una dieta senza carboidrati, e non riusciamo a mandarla avanti perché di colpo abbiamo voglia di torta, se siamo troppo in ipocalorica ma anche quando ci troviamo con una carenza alimentare (avere voglia di banane se siamo carenti di potassio o di cioccolato durante la sindrome premestruale): tutte queste situazioni, sono una fame del corpo. E’ lui che ci dice che abbiamo delle particolari esigenze nutrizionali che stiamo tradendo. Ogni volta che state sperimentando una fame simile, significa che state sbagliando dieta. 
6) La fame mentale:
la fame mentale è la fame che tradisce un rapporto ansioso e ortoressico con il cibo. Avete presente quando siamo a dieta ma abbiamo voglia delle schifezze a cui con tanta fatica abbiamo detto di no? Ecco, se siete spesso vittime di questa fame, è importante concedersi un piccolo sfizio diverso ogni giorno e smetterla di considerare il cibo come buono o cattivo. Se siamo a dieta, un giorno libero a settimana è d’aiuto. 
7) La fame del cuore o fame emotiva:
E’ la fame che capita quando siamo frustrati, infelici, stressati, depressi, e in genere ci pilota verso cibi che possano aiutarci a produrre più dopamina e serotonina, in modo da dare al corpo godimento e soddisfazione. Come affrontarla? Inutile dire: ehi, non siate infelici o stanchi o frustrati. Meglio giocare d’astuzia, magari tenendo cose meno innocue a portata di mano, al posto di biscotti e salatini, ma anche regalandosi un piccolo serbatoio di attenzioni diverse: delle tisane molto profumate, un piccolo acquisto, anche insignificante, un massaggio (anche automassaggio) con un olio profumato, un bagno rilassante, mezzo bicchiere di vino.