Fame compulsiva, la dr.ssa Matz spiega come uscirne

SEGUE, FAME COMPULSIVA: COME USCIRNE
SECONDO LA DOTTORESSA MATZ


FAI ATTENZIONE AL SENSO DI FAME.

Anche per questo ci vuole un po’ di abilità, come nel discorso del punto 2, ma vale la pena chiedersi quando abbiamo fame e che sensazioni proviamo. La fame compulsiva infatti non è vera fame.
Per distinguere la fame compulsiva da quella fisica, è importante provare a chiedersi ogni mezzora se si avverte la fame.
Gli stimoli dalla fame vera sono distinguibili anche dalle persone che soffrono di fame emotiva.
Per esempio la sensazione di stomaco vuoto o le rane nella pancia. Quando ci si risponde che non si ha fame, ma si finisce a mangiare per altro, diventa molto più chiaro che cosa sia l’altro: sto mangiando perché sono triste; sto mangiando perché sono solo, ecc.

FAI ATTENZIONE ALLE SENSAZIONI.
Quando si soffre di fame compulsiva, non si pensa, il problema è questo. E’ come se il cervello andasse in tilt.
In genere si mangia fino ad avere un fastidioso senso di pienezza molto simile a un malessere, a cui poi segue un senso di vergogna. Bisognerebbe fare attenzione al senso di malessere.
Vi assicuro che da ex bulimica, so che funziona. Se ci si concentra sugli effetti successivi all’abbuffata (pancia gonfia, pienezza, sentimenti di disagio), si tende a fermarsi poco prima.

Non subito, ma molto lentamente, poco per volta.
Per iniziare, è bene pensarci spesso, a quel senso di malessere, e pensare che non sia semplicemente sano.
Pensare, per esempio, che il nostro corpo non merita questo.
Secondo la dottoressa Matz, è importante riappropriarsi di questo malessere. Decidere ogni volta fino a che punto vogliamo sentirci sazi, facendo caso non solo al cibo che ingurgitiamo, ma alla pancia che via via si riempie. Questo pensiero ci rende poco alla volta più sensibili.