Ma allora quali sono i segreti della dieta mediterranea? Nell’ansia di stabilire delle semplificazioni che rendano la dieta mediterranea oggettiva e universale, diciamo pret-à-porter, ci si mettono adesso i low-carbers americani. Poiché negli ultimi anni si sta assistendo in America a una rivoluzione low-carb, per cui i blogger consigliano di mangiare spaghetti fatti di zucchine e svariati medici (ma pochi dietologi) dicono che lo zucchero è il male, è la nuova droga e i carboidrati hanno reso obese le popolazioni occidentali, non i grassi, anche la dieta mediterranea, dopo la semplificazione di Ancel Keys in chiave low-fat, rischia di diventare una dieta low-carb. Qualcuno infatti si è svegliato, e si è reso conto che in Italia si mangiano tanti formaggi, così si è detto: una coincidenza? Non credo proprio! E quel qualcuno ha iniziato ad avanzare la straordinaria ipotesi che gli italiani mangino pochi carboidrati, ma più grassi.
L’Italia, il popolo della pasta. Capite i guai di questa nuova strumentalizzazione?
A tal proposito, infatti, casca proprio a fagiolo il documentario che il dottor Aseem Malhotra vuole realizzare in Italia partendo da Pioppi, paese del cilentano in cui Ancel Keys condusse parte dei suoi studi sulla dieta mediterranea.  L’intento è quello di scoprire una volta per tutte i veri segreti della dieta mediterranea. Il dottor Malhotra è un cardiologo che dalle pagine del Guardian avverte tutti sulla pericolosità di zucchero e carboidrati e propone una campagna anti-zucchero (in senso generale, quindi no ai carboidrati).
Ora, sono ansiosa di capire cosa ne verrà fuori da questo documentario, il cui nome sarà The Pioppi Protocol.
Il rischio è che così come forse l’indagine di Ancel Keys era distorta dal tentativo di dare credito a una tesi (ovvero, che i grassi fanno male e gli italiani, popolo di pasta e legumi,  faceva una dieta poverissima di grassi), anche in questo caso saremo vittime dell’ennesima distorsione (gli italiani, popolo di formaggi e lardo, altro che pasta).
Come uscirne?