Dieta di mantenimento, cosa fare per rimanere in forma

Come fare a scrivere un articolo sulla dieta di mantenimento a prescindere dalla vostra dieta?
In genere, l’unico caso in cui non avete bisogno di consigli è con il dietologo. Il dietologo vi segue in controlli periodici anche dopo la dieta.

Se invece avete seguito un regime fai-da-te, spero che una fase di mantenimento del peso fosse inclusa. Altrimenti, non dico che avete sbagliato, se siete dimagriti significa che avete ottenuto risultati, ma purtroppo sarà molto più probabile per voi riprendere il peso perso.

Vediamo innanzitutto che caratteristiche deve avere una dieta di mantenimento corretta.

DIETA DI MANTENIMENTO: CARATTERISTICHE PRINCIPALI E ERRORI DA NON FARE

  • La dieta di mantenimento non è mai un”tornate a mangiare come prima”.

    Se la fase dimagrante è stata drastica, non è durata più di due settimane, ma vi ha fatto perdere un sacco di peso, è molto probabile che riprenderete grossa parte di quel peso, perché quel calo in realtà è costituito da liquidi, e non da sola massa grassa.
    Quindi, se avete seguito una dieta drastica, al novantanove per cento avete sbagliato dieta e riprenderete peso. In tal caso, non prendetevela, imparate dall’errore e mettete la testa a posto con una dieta più seria.
    In generale, per sapere che non state sbagliando dieta e che la dieta di mantenimento sta funzionando, dovete tenere in mente alcune semplici regole, che vedremo in seguito, e ricordarvi l’esempio che vi ho fatto del dietologo.

  • Ripetere la stessa dieta se poi abbiamo ripreso peso in mantenimento è stupido.

    Se avete ripreso peso significa che quella dieta non vi ha insegnato niente.
    Ripeterla è inutile. Non potete stare a dieta tutto il tempo.
    Mangiare correttamente è il vostro obiettivo. Se mangerete bene e farete attività fisica, raggiungerete il peso forma. Se fate una dieta, perdete dieci chili, ne riprendete sette in un anno, poi cinque, poi ripetete la stessa dieta, state facendo un errore madornale.

    Non siete un bidone, che ogni tanto va svuotato per poi essere riempito di nuovo. Un conto è mettersi qualche giorno o una settimana a stecchetto, se abbiamo esagerato.

    Un altro è fare la dieta per alcuni mesi, poi mangiare come ci pare, poi l’anno successivo ripetere. Non siete voi indisciplinati, è la prova che la dieta non vi ha insegnato nulla già dalla prima volta.

  • Le abbuffate sono diseducative e vanno evitate ove possibile.

    come mangiare per non ingrassare

    Un conto è mangiare un po’ di più quando usciamo fuori a cena, un conto è portarsi dieci pacchi di merendine a casa e spararsele tutte in due ore per poi il giorno dopo digiunare.

    Il pensiero che ci sono dei bassi istinti a cui dare sfogo è un po’ estremo, nonché molto stressante. Inoltre, passate le due ore di ingordigia (che spesso non dura due ore, ma cinque minuti), vi sentirete peggio. Quando la dieta che state facendo prevede giorni di libertà, parte già con il piede sbagliato.
    Il rischio di abbuffarvi in quel giorno è altissimo.

    Semmai, concediamoci un pasto libero, dove per libero si intende: un solo piatto a nostra scelta.
    Quindi la pizza è un pasto libero, un pranzo da antipasto a dolce è già più pesante. In quel caso, che ovviamente capita, è meglio tenersi leggeri il giorno dopo.
    Se durante il mantenimento avete l’impulso di mangiare troppo, allora il mantenimento è troppo restrittivo.

    Nota bene: se l’impulso ad abbuffarsi supera le tre volte a settimana, probabilmente abbiamo un disturbo del comportamento alimentare. Non è automatico, ma è uno dei sintomi.
    In questo caso, forse invece di tentare un’altra dieta potreste valutare prima un percorso psicoterapeutico che vi aiuti a migliorare il rapporto con il cibo.

    (SEGUE A PAGINA DUE)