Come dimagrire? Intervista al dottor Oliva

2) In cosa consiste il vostro metodo e quali sono i costi?
La prima visita viene effettuata dal Dott. Oliva e da una delle dietiste del Centro. Il costo della visita è di 120 euro, gli esami strumentali (calorimetria indiretta, bioimpedenza e viscan) hanno invece un costo totale di 100 euro. Lo studio del metabolismo (calorimetria) e della composizione corporea (bioimpedenza) sono alla base di una attenta valutazione della domanda di cura e del successo dietologico, inteso come capacità di mantenere nel lungo periodo i risultati raggiunti.

3) Sulla vostra pagina facebook, “Quale dieta?”, avete spesso scritto che chi vuole dimagrire deve innanzitutto considerare se stesso in un’ottica più ampia, di salute generale. Ma allora come dimagrire in modo sano?
L’attenzione alla persona, alla sua domanda di cura e ai suoi bisogni terapeutici hanno un’importanza centrale nell’orientare al percorso più adeguato ed efficace. Il dimagrimento non riguarda unicamente la perdita di peso ma anche e soprattutto il raggiungimento di una condizione di benessere che coinvolga la persona in modo globale, per riuscire a “STARE BENE in un corpo più magro”.

4) La maggior parte delle diete si basa, tramite la restrizione calorica o di taluni alimenti (niente carboidrati per esempio), sull’autocontrollo di chi le segue. Spesso le persone non riescono a controllarsi, con la conseguenza che con la dieta aumentano gli episodi di fame nervosa o attacchi di fame. Come uscire da questa trappola?
È fondamentale sfatare il mito che sia solo questione di forza di volontà o di capacità di controllo. Anzi sono proprio l’eccessivo controllo o una forza di volontà troppo rigida che spesso portano a mettere in atto restrizioni dannose per il nostro corpo. La privazione di qualsiasi sostanza vitale (acqua, ossigeno o energia) porta infatti l’organismo ad attivare meccanismi di difesa per sopravvivere. Ad esempio, se rimaniamo sott’acqua senza respirare per alcuni minuti, una volta riemersi avremmo un aumentato bisogno di ossigeno che ci porterà a respirare affannosamente, come se ci stessimo abbufando d’aria. Allo stesso modo le restrizioni caloriche (energia) portano il nostro corpo a lottare per la sopravvivenza e a difendersi dalla carenza, mettendo in atto meccanismi che sono attivatori delle perdite di controllo e degli episodi di iperalimentazione. Bisogna raggiungere una condizione di equilibrio in cui non ci sia il bisogno di controllarsi per stare bene. Ripropongo a questo proposito la frase di una mia ex paziente a conclusione del suo percorso di cura “Non è che ora io sia pià brava a controllarmi, è che non ho più bisogno di farlo”.