Per tantissime persone mettersi a dieta con l’obiettivo di dimagrire non significa percorrere una sola strada, ma tentarne tante, nove volte su dieci a scapito della propria salute. Quando ci comportiamo così, possiamo riuscire a calare di peso, ma i risultati non sono duraturi e spesso il nostro corpo si ribella con una serie di sintomi, tra cui attacchi di fame, resistenza al dimagrimento, tendenza a riprendere i chili persi con poco. Questo perché perdiamo di vista noi stessi: solo puntando al nostro benessere riusciamo a ottenere un dimagrimento definitivo.
Ma allora come dimagrire in modo sano? Ce lo spiega il dottor Luigi Oliva, medico nutrizionista, che assieme a un gruppo di specialisti ha creato il Centro Medico per la Prevenzione e Cura dell’Obesità e dei Disturbi Alimentari di Mestre (Venezia), un centro di alta specializzazione dove si offrono anche soluzioni “a distanza” per chi vuole perdere peso in salute. Sono venuta a conoscenza del loro Centro tramite la loro pagina facebook, Quale dieta?, in cui trovare preziosi spunti di riflessione a chi cerca di perdere peso e vuole sentirsi meglio nel proprio corpo. Vediamo con questa intervista di saperne di più. E se non bastasse questo è il sito: www.telemedicinaobesita.org , mentre chi vuole approfondire alcuni problemi legati all’obesità può guardare il portale dedicato, www.obesita.org.
1) Ci può descrivere in breve di cosa si occupa il vostro Centro, e quali servizi offrite alle persone che vogliono dimagrire?
Il nostro, secondo i criteri di appropriatezza indicati dal Ministero della Salute, è un Centro dietologico di elevata specializzazione.
Il punto di forza del centro è rappresentato dallo studio del metabolsimo basale tramite Calorimetria indiretta; negli ultimi 15 anni abbiamo seguito circa 9000 persone ed elaborato programmi dietologici personalizzati grazie all’utilizzo di questo studio. La dieta
infatti deve assicurare un apporto calorico almeno pari al metabolismo basale per garantire un dimagrimento in salute ed evitare il recupero dei chili persi. (continua a pagina 2)
