Gli studi di nutrizione hanno più errori di quelli sui farmaci

STUDI DI NUTRIZIONE. Più errori di quelli farmaceutici.

Uno studio appena pubblicato su Jama Network spiega infatti che gli studi di nutrizione hanno più errori e limiti di quelli sui farmaci. I ricercatori hanno analizzato gli studi di nutrizione condotti negli ultimi 10 anni, trovando problemi anche seri su come sono stati fatti.

Su 343 studi di nutrizione, 18 sono stati registrati dai ricercatori con degli obiettivi, per poi correggere il tiro in corso d’opera.

Per esempio al posto di fare uno studio della durata di 5 anni, lo studio viene interrotto anni prima pur di arrivare a un risultato. O alcune variabili nella selezione dei partecipanti venivano cambiate senza riportarlo sullo studio.

O le finalità dello studio venivano cambiate in base ai risultati.
Invece solo 2 studi sui farmaci avevano questi limiti.

Sempre Ludwig in un altro studio rivela come il periodo di osservazione per molti studi di nutrizione sia irrisorio (un mese, due) per poter trarre delle conclusioni.

In uno studio finlandese che analizzava 69 studi di nutrizione pubblicati da ricercatori finlandesi o da istituti finlandesi, ben 16 hanno evidenziato un grosso limite nei criteri di ricerca.

Conclusioni?

A meno che non siate capaci di…

  • Leggere integralmente lo studio.
  • Sapere quali sono i limiti di certi metodi di ricerca.
  • Capire se c’è o no un conflitto di interessi.
  • Essere capaci di distinguere i limiti tra gli studi sugli animali e quegli sugli uomini.
  • Considerare lo studio anche secondo i tempi di osservazione e intervento.
  • Avere una chiara conoscenza dei metodi di indagine.
  • Saperne di statistica, medicina, chimica.
    Ebbene, il mio consiglio è uno e uno solo.

Non prendete per oro colato tutto quello che leggete in rete sull’alimentazione, anche se si parla di uno studio.

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