Un eccesso di fruttosio “ingrassa” il fegato

Che un eccesso di fruttosio facesse male al fegato lo si sapeva già, ma oggi un gruppo di ricercatori della Princetown University spiega come è possibile che un eccesso di fruttosio “ingrassi” il fegato, causando la cosiddetta streatosi di tipo non alcolico, ma anche insulino-resistenza e infine diabete, oltre che obesità.
Il fruttosio, lo sappiamo, è lo zucchero della frutta. I ricercatori ci stanno quindi dicendo che mangiare frutta ci mette a rischio diabete e fegato grasso? No. Anzi. Hanno fatto delle opportune distinzioni tra un consumo moderato di fruttosio e un consumo eccessivo di fruttosio, perché hanno scoperto una cosa interessante: l’eccesso di fruttosio viene metabolizzato diversamente da un consumo di fruttosio moderato. Dunque la frutta non va demonizzata, a meno di non mangiarsene un chilo al giorno.
Ma come si arriva a un eccesso di fruttosio nella dieta?

Il fruttosio è uno zucchero di tipo monosaccaride che troviamo principalmente nel miele, nella melassa, nello sciroppo d’acero, nella frutta, anche disidratata e nei succhi di frutta (tra le fonti naturali) ma anche in tutti i prodotti dolcificanti (industriali) che contengono sciroppo di mais, miele e sciroppo di glucosio-fruttosio come principali zuccheri. Ovvero: biscotti, yogurt alla frutta, succhi e bevande alla frutta, alcune marche di latte vegetale, cereali da prima colazione, merendine, snack dolci e barrette, ma anche snack salati e alcuni prodotti salati possono contenere fruttosio. Un tempo il fruttosio, dato il suo basso indice glicemico, era uno zucchero largamente consigliato nell’alimentazione per diabetici.
Solo di recente si è scoperto quanto sia errato usare il fruttosio per dolcificare. 
Ma vediamolo con le parole e le immagini dei ricercatori. (SEGUE A PAGINA DUE)

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