Metabolismo lento: l’anti-dieta ti aiuta

Craig si sarebbe infatti causato un temporaneo ipertiroidismo e questo l’avrebbe spinto a chiedersi il motivo per cui mangiando di più e più spesso il suo metabolismo era aumentato, diventando meno efficiente a formare grasso corporeo e più bravo invece a bruciare energia.

Ovviamente, non invita nessuno a imitarlo, ma nel libro sostiene una tesi interessante con cui spiega l’efficienza metabolica, dunque il metabolismo lento.

COSA CAUSA IL METABOLISMO LENTO?

Per capirlo, dice, è necessario pensare all’alimentazione prenatale, quella che il nascituro riceve dalla mamma.
Quante volte al giorno mangia un bambino nel grembo della madre?
Di fatto non mangia, riceve nutrimento tramite la mamma in modo costante, attraverso il sangue.

Alla nascita, nei primi giorni il bambino deve ricevere numerose poppate, che poi andranno a ridursi nel corso delle settimane e dei mesi successivi.

Dunque alla nascita siamo abituati a mangiare costantemente, per poi essere “programmati” a un numero di pasti minore.
E’ da quel momento che il corpo diventa già più efficiente metabolicamente.
Il neonato nasce con un metabolismo alto, ma poi questo si adatta a una prima fase di carestia.

Pasti a distanza di tempo rallentano quindi il metabolismo già quando siamo in fasce.
Poi conta anche l’attitudine dei genitori: quando un bambino piange per essere alimentato, il suo corpo sta già soffrendo dalla fame, spiega Craig. Perché il bambino cresca con un buon metabolismo, non si dovrebbe arrivare al punto di farlo piangere per avere cibo.

Cosa accade poi nel corso della crescita?
Il metabolismo rallenta nel corso degli anni, si fa più efficiente cioè di fronte alle nostre diete continue, ai pasti limitati o disordinati, allo stress.

Con una serie di fatti storici, Craig rovescia l’idea che la dieta ipocalorica sia il segreto della longevità: è il segreto per assicurarsi un metabolismo lento, invece, ovvero sempre più efficiente.
Elenca una serie di esperimenti sulla dieta ipocalorica, e tutti gli svantaggi e i retroscena che pochi conoscono dietro l’idea che mangiare meno ci faccia vivere di più.

Analizza le abitudini alimentari delle popolazioni in cui le donne mangiano anche più degli uomini ma sono altrettanto magre, in cui le persone mangiano quanto vogliono (i Kithavans). E in cui storicamente, il cambiamento alimentare con pochi pasti programmati ha creato più problemi che vantaggi (per esempio negli Indiani d’America).

EFFICIENZA METABOLICA= METABOLISMO LENTO

Cosa accade per esempio se facciamo una dieta, poi mangiamo disordinatamente per qualche giorno, magari durante il week end, poi torniamo a dieta?
Il metabolismo si “setta” sull’efficienza, e quando mangiamo di più, si ingrassa.

Anche l’attuale informazione non permette alle persone di nutrirsi a sufficienza: l’obesità è in crescita, eppure siamo circondati da diete e programmi dimagranti.

Nonostante una donna adulta dovrebbe mangiare per circa duemila calorie in media (dati Fao/Who) per non essere denutrita, molte donne mangiano meno di così. Lo stato di denutrizione, le carenze di nutrienti specifici, peggiora il quadro metabolico già diventato efficiente con la crescita.

Quindi si tende a ingrassare perché il corpo diventa bravissimo a risparmiare energie.

A quel punto, al posto di aumentare il metabolismo con una dieta sana e adeguata, le persone restringono ancora di più le calorie nel tentativo di perdere peso.
E danno la colpa a loro stessi perché non ottengono risultati.
E la situazione peggiora.
Con il risultato che sempre più persone ingrassano nel corso del tempo.
Vediamo la possibile soluzione. (SEGUE A PAGINA TRE)

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