Medico: 30 secondi in più se il paziente è sovrappeso

Il medico di famiglia (il famoso medico della mutua) dovrebbe prescrivere una dieta al paziente in grave sovrappeso, indipendentemente dalle ragioni per cui quest’ultimo si è rivolto a lui, magari perdendo 30 secondi in più a spiegare i motivi per cui una dieta dimagrante è necessaria. 
Un’uscita provocatoria, quella dei ricercatori della Oxford University, che hanno analizzato il rapporto di quasi duemila soggetti obesi con il loro medico curante: metà di loro sono stati convinti dai medici (sono bastati trenta secondi in più sulle ragioni per cui era necessario che perdessero peso) a prendere parte a un programma dimagrante (Slimming world, che in Italia non esiste: pensate a una cosa tipo Weight Watchers); l’altra metà ha ricevuto semplicemente il consiglio di perdere peso per migliorare la propria salute.

Ma come vi avevo già spiegato in questo articolo, non basta che il medico dica al paziente che deve perdere peso: questo consiglio da solo potrebbe far scattare nel paziente una serie di meccanismi per cui qualsiasi dieta va bene, l’importante è calare.
E invece no. Il medico deve offrire delle soluzioni che costino poco (o siano gratuite) e che aiutino il paziente a dimagrire in salute. 
Perdere un pochino più di tempo con i propri pazienti contribuirebbe a ridurre il caso di persone che si affidano al fai da te o all’internet per perdere peso.