Mangiare grassi fa male: ecco cosa si è scoperto

Sono sempre di più gli studi che dimostrano che mangiare grassi, quindi fare una dieta ad alto contenuto di grassi, può seriamente danneggiare la nostra salute.

Mangiare grassi: cosa significa fare una dieta ricca di grassi?

Ovviamente mangiare grassi non significa mangiare una giusta quota di grassi nella nostra dieta quotidiana, né gli studi ci stanno suggerendo di eliminare tutti i grassi dalla nostra tavola.

Quindi qui mangiare grassi significa fare una dieta ad alto contenuto di grassi, ovvero in percentuale maggiore del 35% rispetto al nostro fabbisogno energetico.

Nella nostra dieta mediterranea la percentuale sale al 30/35%. Quindi se non superiamo questa percentuale non abbiamo nulla da temere.

Invece mangiare grassi per oltre il 50% del proprio apporto calorico giornaliero può avere effetti molto negativi sulla nostra salute.

Dieta ricca di grassi ed effetti sulla salute

L’ultimo studio che ci informa dei pericoli di una dieta troppo ricca di grassi è in realtà il secondo che ha stabilito un rapporto causale, sebbene, come il primo, sia stato condotto sui topi.

Entrambi questi studi si concentrano specificamente sui grassi nella dieta.

Questo vuol dire che in entrambi i casi gli scienziati hanno aumentato la sola quota di grassi rispetto al periodo di controllo.

burger grassi

In questi studi, si è visto che una dieta troppo ricca di grassi causa uno stress ossidativo che compromette la funzionalità degli organi.

Un gruppo di scienziati australiani ha infatti sottoposto un gruppo di topi a 30 settimane di dieta ricca di grassi. Nei topi, mangiare grassi più del normale ha portato a insulino-resistenza, aumento di peso, ansietà e depressione, ma l’effetto più sconvolgente si è visto analizzando i cervelli degli animali.

I loro cervelli si sono ridotti di volume, come se si fossero ristretti.
Un effetto simile di restringimento (shrinking) si era notato anche nello studio sul pancreas.

Dieta ricca di grassi e fosforilazione ossidativa

L’analisi del cervello è seguita all’osservazione di comportamenti anomali negli animali, e di un rapido declino cognitivo.

A differenza del primo studio, qui alcuni topi avevano una suscettibilità alla sindrome di Alzheimer, indotta sotto forma di una mutazione genetica, al fine di creare un modello simile agli esseri umani che hanno familiarità con questa malattia.

Rispetto a una dieta normale, che non ha inciso sul declino cognitivo dei topi, l’aumento dei grassi ha invece causato un rapido deterioramento delle funzionalità cerebrali.

Mentre nei topi normali l’aumento di grassi ha causato eccesso di peso e ansia, in quelli predisposti alla demenza, il cervello dopo 8 settimane risultava danneggiato.

Questo perché in tutti i topi gli scienziati hanno registrato un aumento della fosforilazione ossidativa delle proteine Tau. Questo ha portato in particolare i topi geneticamente modificati all’aggravamento della malattia di Alzheimer.

I risultati di entrambi gli studi sono molto interessanti, e in entrambi i casi è lo stress ossidativo che dalle membrane delle cellule porta a un deterioramento delle funzionalità di interi organi.

Dieta ricca di grassi, perché richiamo di mangiare grassi in eccesso?

Vista la moda delle diete ricche di grassi per dimagrire e, oltre le diete dimagranti, la tendenza ad assumere più grassi del normale nella nostra alimentazione quotidiana, fare attenzione alla percentuale di grassi nella dieta può permetterci di mantenere glicemia e colesterolo nei giusti parametri.

cover studio

Ma anche di avere minori rischi di depressione e declino cognitivo.

Questo senza contare l’aumento di peso.

Moltissime persone ingrassano perché non considerano tutti i grassi che assumono attraverso i cibi industriali, i preparati, l’uso un po’ disinvolto di oli e burri in cucina.
Tanti di noi mangiano fritture più volte a settimana.

Se, un tempo, l’olio di oliva era un bene prezioso e lo si usava nelle giuste quantità, con l’obiettivo di farne durare le scorte il più possibile nel corso dell’anno, oggi tra olii vegetali aggiunti, creme spalmabili e rosticceria, abbiamo stravolto la nostra alimentazione soprattutto nella percentuale di grassi che assumiamo ogni giorno.

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