Mangiar sano, i 10 peggiori luoghi comuni

8) Lo zucchero dà dipendenza come l’eroina: ce lo hanno strillato in lungo e in largo medici del calibro di Mark Hyman e ovunque si sono diffuse diete senza zucchero per aumentare il metabolismo e dimagrire. In realtà, sarebbe sempre meglio per il consumatore distinguere la verità dall’ortoressia, ovvero da un comportamento rigido e ossessivo in materia alimentare che ci porta a escludere categoricamente alcuni cibi, nel timore che possano farci male. Il primo a parlare della tossicità dello zucchero è stato Robert Lustig, nella sua conferenza “Sugar, the bitter truth”: ricordo il mio incredibile spavento quando vidi questa conferenza per la prima volta. Il sospetto che Lustig stesse esagerando la portata delle sue scoperte mi sfiorò molto tempo dopo, seguendo gli studi che legavano alimentazione e stress di esperti e medici del calibro di Ray Peat,  la raccomandazione di molti nutrizionisti di non ridurre drasticamente lo zucchero, per non abbassare il metabolismo e il caso di alcuni ricercatori indipendenti, per esempio Joey Lott e Matt Stone, che si erano ammalati a causa di una dieta carente di zucchero.
Dunque dov’è la verità? Direi che è vero che lo zucchero crea dipendenza, che non sia vero che abbia lo stesso effetto dell’eroina, che gli studi sono stati generalizzati ed enfatizzati, ma che sta a noi cercare di limitare un eccesso di zucchero, per esempio evitando succhi di frutta, bibite e cibi “light” che hanno più zucchero negli ingredienti o barrette. L’altro giorno mio marito mi ha comperato uno yogurt zero per cento di grassi (errore suo, lo volevo intero): è pieno di zucchero (sia d’uva che normale), perciò l’ho usato per cucinare un ciambellone, che userò per la colazione settimanale. Essere più drastici non ha senso.
9) La dieta mediterranea è sana e senza grassi: l’epidemiologo e fisiologo Ancel Keys fece uno studio che coinvolse sette Paesi, tra cui l’Italia, e a lui, o meglio, a chi ha interpretato i suoi studi, si devono molte delle semplificazioni alimentari che partono dalla dieta mediterranea e arrivano alla longevità della popolazione sarda. Veniamo così a sapere che nella dieta mediterranea si usa solo olio extravergine di oliva, proteine magre, qualche noce, due pomodori e una manciata di olive. E ci stupiamo perché in Campania si usa lo strutto, e in altre regioni, per esempio la Sardegna, la dieta comprende anche formaggi, strutto, carne di capra, di pecora e di porco, latte e latticini di pecora e di capra, maiale in tutte le sue parti, anche per arricchire semplici piatti di legumi, pane, vino.  Cioè, sul serio non avete mai pensato che ci sia una leggera discrepanza, e che la storia della dieta mediterranea come la intendiamo noi sia una semplificazione?  Ebbene, si sa da tempo che Ancel Keys divulgò dati parziali delle sue ricerche, cancellando quelli inutili a sostenere la sua tesi.
10) La dieta ipocalorica e il semidigiuno per la longevità: avete mai sentito parlare dei nuovi studi sulla dieta ipocalorica e sulla mimica del digiuno? In sintesi si dice che una restrizione calorica e alcuni giorni di semidigiuno al mese possono portarci a una maggiore longevità. Si dice anche, quando il corpo entra in uno stato di semidigiuno, si alzano le difese immunitarie, spariscono magicamente i dolori cronici, e quindi potremmo ammalarci di meno, e inoltre perdere peso. Insomma, sembrerebbe che mangiare di meno rispetto a quanto ne abbiamo bisogno (il che non significa moderarsi a tavola: moderarsi a tavola significa mangiare quanto abbiamo bisogno ma non di più) sia la chiave per essere magri per sempre e anche sani per sempre. Quello che non si dice, è che molti studi sulla restrizione calorica su un campione umano hanno portato a pessimi risultati in passato (alcuni furono condotti da Ancel Keys), che al momento non sono noti gli effetti di una restrizione calorica sul lungo termine negli umani, e che gli studi sulla restrizione calorica nei primati non hanno portato a dati chiari sulla longevità, nel senso che l’equazione mangia meno e vivi di più non è dimostrata, mentre in alcune specie di topi si è assistito a una riduzione delle aspettative di vita. Anche la cosiddetta mimica del digiuno, ovvero il sottoporsi volontariamente a una restrizione calorica per 4-5 giorni al mese, non potrebbe mai sostituire uno stile di vita sano ed equilibrato secondo alcuni esperti.

 

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