L’ingrediente fatale degli integratori bruciagrassi

Ero indecisa se scrivere o meno questo articolo. Indecisa perché in commercio esistono sì degli integratori bruciagrassi che alzano notevolmente il metabolismo, ma che contengono un ingrediente letale, che ha causato il decesso di alcune persone: ma in Italia la loro vendita è proibita. Dunque questa cosa poteva non essere di vostro interesse.

Tuttavia, andando a guardare una notizia recente sul sequestro di un integratore alla caffeina ottenibile in Italia ho pensato che fosse utile parlarne. Sì, perché l’integratore in questione conteneva appunto questa sostanza, ma, attenzione, non era nella lista degli ingredienti. In seguito a una disgrazia l’integratore è stato analizzato in laboratorio e… sorpresa… l’ingrediente magico era appunto quello letale.

ECCO L’INGREDIENTE FATALE DEGLI INTEGRATORI BRUCIAGRASSI

Di quale ingrediente sto parlando?
Sto parlando del DNP, ovvero il Dinitroferolo.

Una sostanza fertilizzante venuta alla luce dalla prima Guerra Mondiale che veniva usata in aggiunta ad altri ingredienti per creare una miscela esplosiva dall’armata francese. Perché infatti il Dinitroferolo genera combustione.
Vi chiederete: come si è arrivati dall’esplosivo al dimagrante?

La storia è curiosa e la documenta oggi il DailyBeast. Chi lavorava alla creazione delle miscele esplosive, inalando e toccando il composto in pochi giorni perdeva peso, soffriva di tremori e itterizia, aveva coliche e crampi e nel giro di poche ore febbre alta. Dall’insorgere della febbre avveniva il decesso immediato.
La temperatura corporea è così alta che gli organi interni friggono, letteralmente.

Alcuni medici allora si sono chiesti se a dosi basse il Dinitroferolo potesse fare dimagrire.

E così negli anni trenta, i dottori Windsor Cutting e Maurice Tainter sperimentarono una pillola dimagrante a basso dosaggio di DNP. Ebbero grossi risultati, ma ci fu qualche caso di morte sospetta che li fece finire in tribunale. Da quel momento tuttavia iniziò il commercio di integratori dimagranti a base di DNP, col risultato che qualcuno ci rimetteva la pelle, migliaia di persone ebbero delle ulcere,  oltre duemila divennero cieche. La FDA riesce finalmente a bandire il composto come integratore negli anni Quaranta. Ma poi vennero i medici russi, quelli europei e infine i bodybuilder.

In qualche modo, c’è chi commercia ancora questa roba.

Anni fa, il fisiologo Lyle Mc Donald sperimentò su se stesso il DNP, trovandolo non così miracoloso.

Ma il suo esperimento ha aperto la strada a integratori che contenevano e contengono DNP tra gli sportivi. Spesso senza menzionarlo tra gli ingredienti, per evitare il ban dall’FDA.

E così i casi di avvelenamento e decesso portano alla scoperta, sempre troppo tardi, che il Dinitroferolo continua a essere venduto in un modo o nell’altro. Il caso di Eloise Parry ne è la prova, come scrissi qui. La ragazza acquistò in buona fede delle pillole bruciagrassi, e quando è arrivata in ospedale è stato troppo tardi.

NON esiste una dose minima sicura del DNP, perché la sostanza si accumula nel corpo.

E il fatto che non sia menzionato tra gli ingredienti fa sì che in commercio esistano degli integratori bruciagrassi che hanno questa schifezza dentro: si possono acquistare su internet.

L’unica arma che avete per difendervi è quella di non acquistare integratori bruciagrassi online.
Non farvi rimediare nessuna sostanza da un personal trainer zelante, come è successo al ventottenne Sean Clethero.
Non acquistare questi prodotti all’estero. E denunciate subito chi ve li offre.

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