Il fruttosio fa male? La risposta di D come dieta

Il fruttosio fa male? E’ vero che danneggia il fegato e ci fa ingrassare?

Si è sempre pensato che il fruttosio agiva in modo diverso dal glucosio, e avesse un impatto negativo sulla salute.
Il fruttosio, uno zucchero largamente presente nella frutta e nel miele, è stato negli ultimi anni molto demonizzato per le ragioni che vi elenco di seguito.

  1. Perché nei cibi industriali è molto presente sotto forma di sciroppo di glucosio-fruttosio o sciroppo di mais.
  2. In quanto aumenta le concentrazioni di acido urico, e questo ha un impatto negativo sul fegato (fonte).
  3. Perché a differenza del glucosio si è sempre pensato che il fruttosio potesse essere convertito solo in glicogeno epatico, ma non preso direttamente dalle cellule che ne avessero bisogno.
  4. Per via del fatto che il fruttosio in genere fermenta nell’intestino, dunque i soggetti con problematiche intestinali hanno difficoltà a digerire i cibi ricchi di fruttosio, come miele e alcuni tipi di frutta.

Questo tuttavia ha portato le persone a limitare sensibilmente anche il consumo di frutta, pensando che faccia male e che possa portare a un maggiore rischio di obesità, sindrome metabolica e steatosi epatica non alcolica.
Ma è davvero così? Il fruttosio fa male?
Be’, non esattamente.

IL FRUTTOSIO FA MALE?
ECCO I LIMITI DEGLI STUDI CONTRO IL FRUTTOSIO

I principali limiti degli studi che hanno analizzato l’impatto negativo del fruttosio sulla salute hanno due problemi: uno la qualità del fruttosio, l’altro la quantità.

In tutti gli studi si è analizzato l’impatto negativo del fruttosio in forma liquida, e in un ammontare del 25% delle calorie complessive giornaliere dei soggetti, che però erano sottoposti a dieta incontrollata non normocalorica.

In altri studi, come questo, per esempio, si è detto a degli adolescenti di consumare bevande ricche di sciroppo di glucosio fruttosio, indipendentemente dalla loro dieta.
I ricercatori si sono poi avvalsi di semplici questionari per capire quanto fruttosio avevano assunto.
Difficile valutare un nesso se io non so il resto della dieta che hanno fatto i partecipanti, e soprattutto se li ho spinti a consumare bevande con sciroppo al posto di mangiare frutta.

Per intenderci, in questo studio per provare che il fruttosio facesse male gli scienziati hanno incoraggiato un consumo di 8 lattine di bibite zuccherate al giorno. Un po’ tanto. Come per tutti gli alimenti, è la dose a fare il veleno.

Possiamo dire che, per esempio, la verdura faccia bene?
Tutti direte di sì.
Ma cosa succede se io mangio 5-6 chili di verdura al giorno?
Se uno studio usasse questo metodo per dire che la verdura fa male, non vi sembrerebbe una conclusione un po’ azzardata?

Ma non finisce qui.
Uno studio ha invece sottoposto i partecipanti a un consumo maggiore di caramelle, che contenevano sia glucosio che fruttosio, per vedere se questo portava a peggioramento della salute del fegato e a un aumento del grasso corporeo viscerale, dunque, diciamo, dell’addome. I soggetti sono stati valutati per 5 anni di fila e sottoposti a controlli periodici.

Risultato? Non sono ingrassati.

Colesterolo, trigliceridi, transaminasi e marker di infiammazione si sono ridotti in una percentuale dal 15 al 19%.
Come si spiega? Si spiega con il fatto che le caramelle non erano fruttosio puro, ma in combinazione con il glucosio. Il glucosio favorisce il corretto assorbimento del fruttosio.

Mentre negli altri studi i partecipanti consumavano fruttosio puro in forma liquida.
Nei topi veniva iniettato direttamente nel fegato.

Ora: la frutta contiene sia glucosio che fruttosio. Mangiare frutta non è come bersi del fruttosio liquido.
Vediamo allora cosa succede quando mangiamo un cibo che contiene fruttosio (SEGUE A PAGINA DUE).

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