I latticini nella dieta riducono diabete e sindrome metabolica

Come ho già detto e ribadito spesso, è un grosso errore limitare i latticini nella dieta.

Questo perché latticini e formaggi sono l’alimento che fornisce più calcio biodisponibile e perché sono numerosi gli studi che hanno evidenziato un legame tra le loro caratteristiche nutrizionali, la perdita di grasso corporeo e migliori valori metabolici.

Già qualche anno fa, la rivista The Lancet pubblicò uno studio durato ben 9 anni sulla correlazione tra consumo di latticini nella dieta o di formaggi e rischio di cuore e morte prematura.

Si notò che chi consumava prodotti lattiero caseari, indipendentemente se interi o scremati, aveva minori rischi di problematiche cardiovascolari e di mortalità precoce.

Esiste un fenomeno noto come “paradosso dei latticini e formaggi interi“, per cui si è evidenziato il fatto che, nonostante i grassi contenuti nei prodotti lattiero caseari, chi li consuma non abbia problemi di colesterolo, diabete o sindrome metabolica.

LATTICINI NELLA DIETA: IL LORO RUOLO NUTRIZIONALE

Tra le proprietà dei latticini e dei formaggi interi abbiamo infatti il loro contenuto di acido butirrico.

Si tratta di un acido grasso a corta catena, che si trova nel latte dei ruminanti, e in quantitativi variabili, nel burro e nei formaggi grassi o interi.

L’acido butirrico è un acido essenziale per il metabolismo. Favorisce la termogenesi, la salute dei batteri buoni a livello intestinale, la salute delle cellule della mucosa gastrica, ha effetti antitumorali.

E’ vero che in grossa parte produciamo da noi questo acido tramite i processi fermentativi delle fibre e in generale dei carboidrati. Ma questa produzione è soggettiva e in alcune persone questi fenomeni fermentativi producono altre sostanze che in accumulo causano una serie di disturbi da SIBO.

In questo caso potrebbe essere utile un’integrazione. Ma gli integratori di acido butirrico, a differenza degli alimenti che lo contengono, spesso non raggiungono efficacemente il tratto intestinale.

LATTICINI NELLA DIETA: GLI ALTRI GRASSI SANI

Latticini e formaggi contengono anche una buona dose di altri acidi grassi utili contro il colesterolo, per esempio l’acido stearico, il caprilico e il caprico. Quest’ultimo è studiato per il suo ruolo contro l’infiammazione intestinale. Parliamo di tre grassi di tipo saturo, ma come si può capire, non tutti gli acidi grassi saturi fanno male alla salute.

Prova ne è che il famoso olio MCT che oggi è molto sponsorizzato contiene appunto acidi caprilico e caprico. E’ al centro delle diete come la Bulletproof, la Paleo e la Chetogenica. Ma come abbiamo visto, troviamo gli stessi acidi grassi e in più il butirrico e lo stearico in burro e formaggi.

Alcuni di questi grassi, per la loro struttura chimica a catene ridotte, non formano colesterolo e hanno un ruolo chiave nella salute intestinale e metabolica.

Alla luce di questi dati, non stupisce quindi cosa ha scoperto un nuovo studio.

LATTICINI NELLA DIETA RIDUCONO IL DIABETE E LA PRESSIONE SANGUIGNA

Uno studio pubblicato sulla rivista BMJ Open Diabetes Research and Care che è stato condotto analizzando i dati dei pazienti di 21 Paesi nel mondo attraverso le loro caratteristiche morfologiche e le loro cartelle cliniche, oltre ai consumi alimentari. Si è trattato di 190 mila partecipanti anche qui seguiti per nove anni.

Dai dati emerge che chi consumava più di due porzioni di latticini interi al giorno aveva il 12 per cento in meno di rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e la pressione alta. Non c’è stata correlazione né positiva né negativa con latticini scremati, burro e panna.

Ovviamente, sia questo studio che quello pubblicato sulla rivista The Lancet sono studi epidemiologici, che non riportano una correlazione di causa-effetto. Mentre gli studi sui componenti dei prodotti lattiero caseari che abbiamo visto prima sì. Sono studi condotti in vivo, in vitro o in doppio-cieco.

MENU DIETA MEDITERRANEA CON LATTICINI

Da ultimo, vi segnalo la dieta mediterranea modificata, una iniziativa di un gruppo di scienziati canadesi che ha rivisto la classica dieta mediterranea proprio alla luce degli studi sull’importanza del calcio e delle altre sostanze nei latticini e formaggi. Questa dieta si è rivelata più utile nella sindrome metabolica e nella riduzione del peso e della glicemia su campioni di partecipanti in singolo cieco.