Hai il diabete? Non fare questi 5 errori

Ci ho pensato un po’ prima di scrivere questo articolo, dopo avere letto su un sito per i pazienti diabetici alcuni errori che chi ha il diabete tende a fare, purtroppo, peggiorando la sua situazione.
Lo faccio perché conosco molto da vicino tre persone malate di diabete.

Due sono affette da diabete di tipo 2, ovvero sono insulino-resistenti, un’altra persona da diabete di tipo 1, ovvero ha una malattia che oggi viene classificata come disturbo autoimmune, per cui il pancreas non produce adeguatamente insulina (o non ne produce affatto). In entrambi i casi si verifica una condizione di iperglicemia.

Solo in quest’ultimo caso ho notato che la persona che conosco segue una dieta più mirata a evitare picchi glicemici, e in generale più salutare.

Mentre quelli che soffrono di diabete di tipo 2 fanno esattamente i 5 errori che ora vi dirò. Dunque nel mio caso si tratta di due persone su tre.

Cosa che mi spinge a pensare (senza però volere generalizzare) che molte persone che hanno il diabete tendano a fare gli stessi, identici, errori. E la dottoressa Lara Rondinelli, medico e dietologo, dice infatti che le capita di avere questi problemi con la maggior parte dei suoi pazienti affetti da diabete.

Ecco allora i 5 errori più comuni che la dottoressa ha riscontrato lavorando con le persone che hanno il diabete. 

HAI IL DIABETE? EVITA QUESTI 5 ERRORI
Più che di errori, come vedrete, qui si tratta proprio di comportamenti sbagliati.
Ovvero:

1) Posso mangiare quello che voglio, tanto prendo l’insulina/i farmaci. Anche a me capita di frequente di assistere a questa scena. C’è chi ha il diabete di tipo 2, prende il farmaco antidiabetico, che in genere è un ipoglicemizzante, poco prima di mangiare. Ma il discorso vale anche per i pazienti diabetici che usano l’insulina e che pensano che basti calcolare quanta insulina usare per poter rimediare all’eccesso di cibo.

Quindi ci si sente autorizzati a mangiare tutto ciò che si vuole.
Ora: purtroppo il farmaco non è un salvagente, è un farmaco.

Il cibo condiziona invece la nostra salute a 360°. Oggi per esempio sappiamo che il grasso che riveste il pancreas ha un ruolo nell’insulino-resistenza da diabete di tipo 2. Dunque il paziente con insulino-resistenza deve tenere il peso sotto controllo, e in particolare il grasso viscerale. Più aumenta quello, più la sua condizione andrà peggiorando. Chi pensa di essere in una botte di ferro perché tanto c’è il farmaco (spesso più di uno) che lo salva dall’iperglicemia non ha ben chiaro che quanto e come mangiamo incide sulla nostra salute e che su quanto e come mangiamo noi abbiamo una responsabilità.

Stessa cosa per chi è affetto da diabete di tipo 1 e che vive la malattia come qualcosa contro cui è inutile correggere lo stile di vita, dato che il problema sta a monte.

Ma se mi abbuffo di torte, pane, bevo alcol, e faccio pasti abbondanti perché credo di non avere problemi se tengo sotto controllo la glicemia, è come se mi dimenticassi che esiste anche il colesterolo, esistono i trigliceridi, esiste il sovrappeso, esiste la pressione alta, esiste un equilibrio intestinale che regola come il mio corpo userà il cibo per vivere.

E non si può pensare di prendere una pillola per tutto.

2) Mi piacciono solo i dolci. Altra cosa che ho sentito spesso anche io e che è in genere frutto di un doppio fraintendimento. Uno, quando una persona dice di avere un debole per i dolci non sta dicendo che sarebbe capace di mangiarsi un chilo di zucchero, ma che ama merendine, torte, snack, eccetera. Che non hanno solo zucchero, hanno anche molti grassi. Dunque più che parlare di dipendenza dallo zucchero in realtà si parla di dipendenza da cibi spesso industriali e molto appetibili.

Altro fraintendimento è credere che non si possa agire su questa nostra predilezione. A livello intestinale, più io mangio alcuni cibi più il mio corpo tenderà a richiedermi esclusivamente o quasi quei cibi. Questo perché nella nostra flora batterica comanda chi è in sovra-numero, non c’è una democrazia. I batteri che amano gli zuccheri inizieranno ad aumentare a scapito degli altri e condizioneranno le nostre scelte. Questo è un altro modo di deresponsabilizzarci dalle nostre condotte alimentari.

3) Sono andato a mangiare fuori/da amici e non volevo condizionarli: anche questa è una cosa che ho sentito dire. Con l’unica differenza che chi la dice non nota che anche in queste occasioni tende a mangiare molto di più rispetto agli altri.

Purtroppo, pur immaginando la voglia di non volere influenzare gli altri o di volere essere trattati come chi non ha il diabete, questa scusa non regge.

Al ristorante siamo noi a scegliere, mica lo chef o gli amici. E a casa di amici o parenti cosa fate, mantenete il segreto sulla vostra condizione? Via, non è vero. Basterà dire che non potete mangiare il dolce e nessuno obietterà niente. Anche qui, non dovete dare agli altri la responsabilità delle vostre scelte.

4) Devo occuparmi della mia famiglia, non ho tempo di pensare a me.

Questa scusa come la precedente è spesso utilizzata anche da chi ha problemi di peso. Il non avere tempo. Ma se si perde tempo in cucina comunque, perché non cucinare più sano punto e basta? O perché non imparare a mangiare di meno? Queste cose non rubano tempo a nessun vostro famigliare. Oppure state dicendo che avete zero voce in capitolo all’interno della vostra stessa famiglia?

Voi siete parte della famiglia e la vostra salute conta. Non potete aiutare gli altri o prendervi cura degli altri se per primi non sapete prendervi cura di voi stessi. Anche perché prima o poi i vostri problemi di salute ricadranno sugli altri. Il diabete crea tanti altri problemi, a iniziare da quelli vascolari. Siete sempre in tempo a prendervi cura di voi.

5) La vita è troppo breve per privarsi del cibo. Molte persone pensano alla dieta come a una privazione, quando la dieta è uno stile di vita che ci insegna, se è sana, a mangiare meglio, non meno. E chi fa sempre le stesse scelte alimentari è in errore sia che mangi pizza che che mangi petto di pollo e broccoli. Inoltre la vita diventa più breve se la salute va a farsi benedire.

Chiudi il menu