Amminoacidi per dimagrire: funzionano?

In linea generale sono contraria all’uso di amminoacidi per dimagrire. Come in generale diffido dell’integrazione soprattutto quando non legata a particolari esigenze, come una carenza o in caso di disturbi particolari o necessità nutritive maggiori (magari perché ci alleniamo).

Inoltre il mercato degli integratori ha avuto un’impennata stratosferica negli ultimi anni. Il rischio però è di assumere prodotti che a lungo andare possono darci effetti collaterali, per esempio possono essere tossici per il fegato o crearci infiammazione intestinale. O ancora problemi ormonali.

Sotto questo punto di vista, gli amminoacidi sono tra gli integratori alimentari più sicuri per chi vuole dimagrire, ma vanno saputi usare.

Sono ben tollerati, non rispondono a specifiche carenze ma semmai a necessità metaboliche, e con un po’ di accortezza possono offrire un grosso aiuto per chi vuole perdere peso, basta però saperli conoscere.

In questo articolo ne vediamo alcuni.
Vedi anche il mio articolo sugli inibitori della fame. 

Amminoacidi per dimagrire

  1. Taurina.

    La taurina è un amminoacido con un’azione antiossidante, e in generale funziona da tonico, da stimolante, da energizzante. Dà anche una piccola spinta metabolica, ragion per cui va presa dopo un pasto che contenga carboidrati ed entro la prima parte della giornata, altrimenti può causare irrequietezza.Funziona per chi è a dieta e si sta allenando, perché mantiene alti i livelli di energia. Chi è a dieta spesso si sente stanco: questo è dovuto alla riduzione calorica. Di conseguenza, però, senza accorgersene brucia anche meno calorie. La taurina annulla questo effetto collaterale.

  2. Carnitina.

    La carnitina è un amminoacido che ottimizza la lipolisi, ovvero permette al corpo di bruciare meglio i grassi a scopo energetico. Molti la usano con una dieta chetogenica o a bassi carboidrati, per potenziare gli effetti. Ma ritengo che funzioni molto meglio per perdere grasso corporeo se associata a una dieta a bassissimi grassi. Limitando i grassi, il corpo utilizzerà quelli di riserva quando non mangiamo, durante l’allenamento o mentre dormiamo.
    Quando prenderla? In caso di dieta ipocalorica, di qualsiasi genere.
    Da sola non fa dimagrire, sia chiaro. A lungo andare però può contribuire a ridurre il grasso corporeo anche in situazioni di non deficit calorico: se ci si allena o se si fa una dieta a bassi grassi per qualche mese.

  3. Glicina.

    Questo è un po’ un paradosso. La glicina è il più piccolo amminoacido non essenziale, e in sostanza non è associata alla perdita di peso. Tranne in un caso che però può essere applicato a molte situazioni. In caso di stress. Come sappiamo lo stress impedisce il dimagrimento. La glicina ha una spiccata funzione antistress, più di ogni altro amminoacido. Inoltre tende a ridurre l’acido urico.
    Va presa la sera, perché in associazione al magnesio favorisce il sonno. Per questa sua proprietà antistress, è indicata in chi fa una dieta ipocalorica, in chi ha cortisolo alto, in chi fa una vita stressante per cui non dorme a sufficienza. Abbassando lo stress delle surrenali, la glicina compie il miracolo nel favorire la perdita di grasso, special modo viscerale. Degli amminoacidi poi è la più sicura.

  4. Fenilalanina.

    La fenilalanina è un amminoacido, come l’ultimo che vedremo, già rischioso da prendere, perché è controindicata in vari casi (glicemia alta, gestazione, metabolismo compromesso della fenilalalina) e perché tende a causare coliche intestinali. Tuttavia può essere indicata in alcuni casi, per esempio in caso di tiroide ipoattiva, in caso di problemi muscolari e articolari che rendono difficile allenarsi, in caso di alimentazione incontrollata, perché favorisce il senso di sazietà. Il dosaggio però deve essere davvero minimo. Il rischio di sovradosaggio può dare effetti molto gravi.

  5. Tirosina.

    Si sintetizza a partire dalla fenilalanina, ed è importante per la formazione degli ormoni tiroidei e dei corticosteroidi. Spesso è l’ingrediente di molti integratori che dovrebbero stimolare la tiroide, ma attenzione, anche qui il dosaggio è minimo o si può infiammare la ghiandola tiroidea. Inoltre si possono avere effetti da stress aumentato. L’effetto che si ottiene è energizzante, praticamente immediato. Se però ci sentiamo come se ci fossimo bevuti un’intera caffetteria allora dobbiamo subito ridurre il dosaggio. Batticuore, palmi sudati, variazioni della temperatura corporea, vertigini, sono i primi effetti avversi.

  6. BCAA

    Si tratta degli amminoacidi ramificati, in genere venduti con rapporti differenti. In alcuni studi, la supplementazione ha portato alla perdita di peso di alcuni soggetti sovrappeso, probabilmente per una carenza di proteine. Chi assume giù una buona quota di proteine in genere non ne ha bisogno.