Ganoderma o fungo reishi: la verità sul fungo dimagrante

I funghi sono sicuramente degli alimenti molto particolari, spesso con particolari sostanze nutritive. Avrete sentito parlare per esempio dei funghi shiitake,  ma da molto tempo circolano in rete delle notizie sui benefici del ganoderma o fungo reishi o ling-zhi, un supercibo, più che un fungo. Crescerebbe sugli alberi di quercia e sugli ippocastani, non solo in Oriente ma anche da noi in Italia, e secondo alcuni studi condotti dalla Chang Gung University di Taiwan, sarebbe utile a combattere l’obesità.
Ma non solo: in passato questo stesso fungo, il ganoderma lucidum, di consistenza coriacea, sarebbe stato indicato come rimedio antitumorale, per via dei suoi benefici sul sistema immunitario. Peccato che la stessa storia l’abbiamo già sentita dire per ogni cibo dalle proprietà immunostimolanti: dalla graviola alla curcuma ai cavolfiori. In effetti, il ganoderma è un fungo che nella medicina tradizionale orientale, è associato alla longevità, tanto da essere chiamato “fungo dell’immortalità”.

Ma a livello scientifico, quanto i benefici di questo fungo risultano attendibili?
Inizio a parlarvi del discorso del fungo miracoloso che cura anche le più gravi malattie: uno studio sulle origini di questa leggenda rivela che il ganoderma selvatico è in generale molto raro, e che le proprietà miracolose e curative del fungo si riferiscono ovviamente alla versione selvatica, rara e molto costosa, che diventò appannaggio dei nobili (e dei medici che li curavano). Al momento, le diversità ambientali e i diversi metodi di coltivazione influiscono sulla morfologia di questo fungo. Detto in parole povere, i ganoderma non nascono tutti uguali. Persino le condizioni di trasporto alterano la composizione del ganoderma. Poiché nel frattempo, dai nobili orientali che lo usavano in modo esclusivo è passato qualche secolo, e la produzione del fungo è diventata su larga scala, potete immaginare cosa sia rimasto del famoso fungo dell’immortalità che combatte le malattie. Adesso pensate a come si ottengono gli integratori e fate due più due.
Ok, dunque come panacea di tutti i mali dobbiamo attaccarci più alla mitologia che a risultati scientifici attuali. Tuttavia studi sugli effetti antitumorali del ganoderma ce ne sono stati, basati su esperimenti in vivo (sui topi) e in vitro, che hanno stabilito che particolari sostanze contenute in questo fungo riducono l’aggressività delle neoplasie. Pochissimi gli esperimenti su umani: tre su umani usando solo estratto di ganoderma, con piccoli campioni (un centinaio) di pazienti valutati per poche settimane (massimo due mesi). Poco, ahimè, per poter dire che siamo di fronte al farmaco naturale salvavita. 
Vediamo allora se il ganoderma funziona per dimagrire. Seguimi a pagina due.