Fame eccessiva, limitala con questo trucco

Se soffrite di fame eccessiva e incontrollata, su internet avrete già trovato un mucchio di notizie su come gestirla e controllarla: ebbene, come ho spesso scritto avendo avuto disturbi alimentari per anni (e anni, e anni), a me non piacciono né il verbo gestire né il verbo controllare quando si parla di fame. 

Tuttavia, una cosa che negli ultimi anni è sempre stata più accreditata dai medici e dagli esperti in generale, e che consentirebbe appunto di poter gestire e controllare la fame eccessiva, ha anche la mia approvazione, perché lo ritengo un buon modo non tanto per tenere a bada il mostro chiamato fame, quanto per avere il tempo di superare il primo impulso verso il cibo, quell’impulso annichilente e distruttivo che ci fa mangiare tutto quello che abbiamo di fronte a una folle e voracissima velocità.

Chiameremo questa cosa con il nome di “consapevolezza” alimentare. La si può ottenere in molti modi, e alcuni di questi prevedono delle tecniche per prendere tempo rispetto all’urgenza della fame: cercare di capire di che fame si tratti è una tecnica; fare il tapping sulle mani o sulla faccia è un’altra tecnica; distrarsi mettendosi lo smalto sulle unghie o facendosi un automassaggio è un’altra tecnica.
Tutte queste tecniche ci permettono di prendere le distanze dalla fame eccessiva, e sviluppare un atteggiamento di mindful eating, ovvero di alimentazione consapevole: mangiamo solo quando siamo sicuri che la fame sia fame, mangiamo con calma e convinzione, mangiamo trattando il cibo per quello che è, cibo, senza aggiungere il carico dei nostri sensi di colpa.

In questo caso, più che di controllare e gestire la fame si tratta di conoscere la fame.
E un’ultima tecnica prevede l’utilizzo del cibo stesso per raggiungere questa consapevolezza alimentare: per esempio, con dieci o dodici chicchi di uvetta. Si chiama il trucco dell’uvetta o the sultana exercise: in sostanza, ogni giorno dobbiamo prendere dodici chicchi di uvetta, tenerli tra le mani, osservarli e odorarli per un pezzo, tipo per cinque minuti. Poi possiamo metterle uno in bocca, tenerlo nel palato e indovinare con la lingua la sua consistenza, e solo alla fine masticarlo, cercando di farsi un’idea chiara del sapore. La stessa cosa va fatta con tutti i chicchi, uno a uno. Secondo alcuni ricercatori, questo esercizio quotidiano permette di acquisire maggiore consapevolezza verso il cibo, aumentando il senso di sazietà semplicemente alzando il livello di attenzione e coscienza verso il cibo stesso. In questo modo, l’impulso verso la fame eccessiva viene fermato da pensieri aggiuntivi sul cibo, che in genere chi mangia voracemente non fa.
E’ un trucco innocuo, possiamo benissimo provarlo e vedere come va dopo qualche settimana: se ci aiuta a vedere il cibo con occhi diversi, ben venga mangiare più uvetta (magari tagliando un cucchiaino di zucchero dal caffè).

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