Dimagrire con i carboidrati secondo D come dieta

Mangiare carboidrati e dimagrire si può?
Le diete che conosciamo si basano oggigiorno su 2 formule essenziali.
O tenderanno a controllare gli zuccheri nella dieta, ovvero i glucidi, quindi i carboidrati; oppure i grassi nella dieta, quindi i lipidi. Dunque o avremo una dieta povera di carboidrati o una dieta povera di grassi per dimagrire. 
Certo, c’è la terza via, quello dell’alimentazione bilanciata, ma tendenzialmente ipocalorica.
Se faccio una dieta da 1000 calorie poco importa cosa mangio, mangio comunque poco e dimagrisco.

Ma diciamo che le prime due strade rappresentano le scorciatoie più facili e furbette.
Vuoi perdere peso? Taglia via i carboidrati. Oppure i grassi.
Questo perché una dieta ricca sia di carboidrati che di grassi tende a farci ingrassare.

PERCHÉ GRASSI E CARBOIDRATI NON VANNO D’ACCORDO

Il motivo è da ricercare in un meccanismo, noto come effetto Randle o ciclo di Randle, per cui carboidrati e grassi sono i due macronutrienti che competono per fornirci energia.
Quando facciamo un pasto ricco sia di carboidrati che di grassi, il nostro corpo brucerà per primi i carboidrati, accumulando i grassi… in grasso.
Questo ovviamente vale in caso di pasti calorici.
Non succede niente se abbinate due o tre mandorle a un frutto! 

Inoltre una dieta ricca di lipidi è in genere anche ricca di calorie. Un grammo di grassi fornisce 9 calorie, contro le 4 dei carboidrati e delle proteine. Inoltre, a differenza dei grassi, molti cibi ricchi di carboidrati di tipo naturale contengono acqua e fibre. Le fibre non hanno lo stesso valore calorico dei carboidrati. Per alcune, arriviamo a meno di 3 calorie per grammo. Altre hanno valore nullo.

Nel nostro corpo il metabolismo principale è quello glucidico.
La glicolisi, dunque la trasformazione del glucosio in energia, è il nostro principale pathway energetico. E’ considerato il meccanismo biologico più primitivo per tutti gli organismi viventi. Questo perché i carboidrati sono il macronutriente più abbondante in natura.

Ottimizzando il metabolismo glucidico, è possibile dimagrire con i carboidrati, riducendo però la quota giornaliera di grassi alla quantità minima che ci permette di assorbire le vitamine liposolubili.
Chi ama mangiare i carboidrati e vuole dimagrire deve perciò ridurre i grassi.
In genere fornendo un massimo di 30-50 grammi di grassi al giorno attraverso la dieta.

Questo vuol dire ridurre i condimenti, e ridurre i cibi ricchi di grassi, ma anche fare caso a molti cibi che all’apparenza appartengono alla categoria dei “carboidrati” come prodotti da forno, dolci e biscotti, ma che di fatto hanno anche un contenuto notevole di grassi aggiunti.

SEI DAVVERO DIPENDENTE DALLO ZUCCHERO?

Quando le persone pensano di avere un problema con i carboidrati o una dipendenza da zuccheri, fanno un errore di valutazione madornale.
Se amate biscotti, gelati, torte, cornetti e pizza, non siete dipendenti dallo zucchero.
Ma dai cibi industriali o dal connubio carboidrati + grassi + sale. Non mangiate zucchero semolato a cucchiaiate. Mangiate questi cibi, senza considerare che la dipendenza NON deriva dagli zuccheri, ma da come sono formulati.
Lo spiego meglio in questo paragrafo.

IL RISCHIO DEI CIBI MISTI: CARBOIDRATI + GRASSI.

Mangiare troppi grassi inoltre significa fare una dieta ipercalorica con poco cibo a disposizione perché è ad alta intensità energetica. Poiché un grammo di grassi equivale a 9 calorie, dunque più del doppio di un grammo di carboidrati, chi mangia cibi ricchi di carboidrati e grassi finisce per fare una dieta ricca di calorie senza che sia neanche troppo abbondante.
E per mangiare molto di più.

Un altro motivo per cui questo accade è che i grassi vengono sfruttati nell’industria alimentare per aumentare l’appetibilità dei cibi. Noi consideriamo “carboidrati” i biscotti. Ma i biscotti in genere hanno 20-25 grammi di grassi su 60 grammi di carboidrati. Non sono “solo” carboidrati.

Per intenderci, 20 grammi di grassi e 60 di carboidrati equivalgono a 70 grammi di riso conditi con 2 cucchiai di olio di oliva. Fate la prova: non vi sembra che ci sia troppo olio?
Eppure con i biscotti non ve ne accorgete!

Per farvi un altro esempio pratico prendiamo il caso delle patatine fritte, cibo che contiene sia carboidrati che grassi.

Un sacchetto di patatine da 40 grammi, dunque un pacco medio piccolo ma non grande, fornisce quasi 240 calorie. L’equivalente di circa 65 grammi di pasta, pesata da cruda e di ben mezzo chilo di mele. Ma un sacchetto di patatine non sazia quanto 65 grammi di pasta e tanto meno non sazia quanto tre mele grandi.
Una porzione di patatine fritte da fast food contiene oltre 300 calorie. Aggiungiamo un sacchettino di maionese e arriviamo a oltre 400 calorie. L’equivalente di un pasto, dato che per quelle stesse calorie possiamo mangiare 100 grammi di pasta o riso con un cucchiaio di sugo semplice e un cucchiaino di grana.  Però noi in genere le patatine non le mangiamo come un pasto, ma come un contorno. Invece un piatto di 100 grammi di pasta per noi è un pranzo.
Capite la differenza?
E la stessa cosa si può dire di bomboloni, croissant, dolci di pasticceria, cheesecake.
Hanno sì zuccheri, ma anche tanti grassi.

(SEGUE A PAGINA DUE)