Dieta senza carne provoca più rischio di fratture

Una dieta senza carne, ma solo se vegana, e quindi non una dieta latto-ovo-vegetariana, è collegata a un maggiore rischio di fratture. Sono questi i risultati ottenuti dallo studio Epic-Oxford, uno dei maggiori studi epidemiologici sull’alimentazione inglese, che analizzò dal 1993 al 2010 oltre 65 mila partecipanti.

Si tratta in pratica dello stesso studio che valutò i rischi di malattie e in particolare di tumore rispetto a un tipo di alimentazione. Per cui, è da questo studio che sappiamo che i vegani hanno il 10% in meno di rischio di cancro e il 15% in meno di rischio di problemi cardiovascolari ma al tempo stesso il 20% in più di rischio di infarto.

Dieta senza carne provoca più rischio di fratture

Ora, a questi dati se ne aggiungono di nuovi, che riguardano appunto il rischio di osteoporosi, e in particolare di frattura all’anca. Pare infatti che chi segue una dieta senza carne abbia un rischio maggiore di fratture del 25% rispetto sia a chi è onnivoro che a chi è vegetariano, specialmente dopo i 45 anni.

La dottoressa Tammy Tong, una delle ricercatrici che ha aderito allo studio, spiega che il problema sta nell’assorbimento di calcio, per cui si è visto che chi faceva una dieta con proteine anche animali aveva più calcio e ossa più forti. E che, aggiunge la dottoressa, nei vegani è altamente improbabile non avere una carenza di calcio.

Tra i possibili bias interpretativi dei risultati, abbiamo il fatto che oggi in commercio, rispetto al 2010, data della fine del follow-up, esistono molte bevande con calcio aggiunto di tipo vegano.
Dunque non si esclude che chi segue una dieta vegana con questo tipo di bevande vegetali con calcio aggiunto possa avere molti meno rischi.