Dieta e salute intestinale sono fattori di rischio Covid

Può la dieta c’entrare con il Coronavirus?
Detta così sembrerebbe una fake news degna dell’acqua e limone per combattere la polmonite virale.

In realtà l’identificazione di dieta e salute intestinale come fattori di rischio di Covid nasce da un progetto curato dal dr Tim Spector, professore di epidemiologia genetica al King’s College di Londra.

Su Dcomedieta ho parlato spesso del prof. Spector, perché da anni si interessa della correlazione tra salute intestinale e rischio di malattie.
Per intenderci, ha vissuto presso la tribù degli Hazda, un’antica comunità di cacciatori-raccoglitori dalla salute di ferro, per studiare la loro alimentazione. E in passato ha scritto un libro per sfatare alcuni falsi miti sulla dieta.

Con la pandemia del Coronavirus, Spector ha ideato una app che va a tracciare i sintomi del virus nelle persone, tramite una raccolta di dati. La app, che si chiama Covid Symptom Tracker, in sostanza funziona per snellire le procedure di diagnosi e individuazione dei casi di Covid, così che una persona può scaricarla, mettere dei dati e illustrare i sintomi.

Diciamo che è una app simile a Immuni, ma con un lato diagnostico diverso.

Nella app si possono descrivere tutti i sintomi, aggiungendone anche alcuni, è una specie di diario della malattia che serve non solo a identificare il rischio di focolai, ma a conoscere meglio il Coronavirus.

E’ una app di tracciamento dei sintomi e dei casi, ma non delle persone che rimangono praticamente anonime, perché i loro dati vengono usati solo a scopo di ricerca.

Grazie a questa app, Spector e i suoi collaboratori sono riusciti ad avere molti dati diversi sulle persone affette dal virus. Per esempio quanti sono in sovrappeso, cosa mangiano, quanti hanno il colesterolo alto eccetera.

In Inghilterra, dove è stata creata, la app è riuscita a tracciare il contagio in 15 milioni di persone.
Dai loro dati, Spector ha notato che dieta e salute intestinale sono fattori di rischio modificabili per il Covid.
Cerchiamo di capire perché.

DIETA E SALUTE INTESTINALE SONO FATTORI DI RISCHIO COVID

La prima cosa che si è scoperta grazie alla app, è che le zone più povere sono quelle a maggiore rischio di diventare i nuovi focolai del Covid.
Si parla di un rischio dieci volte maggiore.

Una delle spiegazioni è che le persone che non possono permettersi una dieta migliore e hanno problemi di peso o sindrome metabolica tendono a correre maggiori rischi di ammalarsi gravemente a causa di un sistema immunitario più debole.

Chi è sovrappeso o obeso può infatti soffrire più facilmente di diabete, ipertensione arteriosa e colesterolo alto. La presenza di queste patologie va ad aggravare la risposta immunitaria del corpo al virus.  Una persona in salute ovviamente non è immune al virus, ma ha più chance di non arrivare a sviluppare la polmonite interstiziale.

In Inghilterra, dove è stata sviluppata la app, il 64% delle persone finite in terapia intensiva soffrivano di forte sovrappeso o obesità. Dunque almeno a livello epidemiologico, diciamo statistico, una correlazione esiste.

Considerato che molte persone obese soffrono già di episodi di apnee e hanno spesso il fiato corto, si può pensare che queste siano più suscettibili alle conseguenze peggiori del Coronavirus.
Ma quello che dice Spector è che almeno questa condizione è modificabile con uno stile di vita più sano e una dieta migliore.

Tenuto conto che non abbiamo certezza di quando finirà questa pandemia, oggi più che mai la dieta sana è importante.

(photo credits: https://www.thetimes.co.uk/article/tracker-app-suggests-coronavirus-arrived-at-new-year-rcsvkdrgn)

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