Dieta con pochi carboidrati: quando va bene e quando no

Vuoi perdere peso velocemente? Taglia i carboidrati. In questo modo ti liberi dell’acqua che il corpo trattiene per creare da essi il glicogeno muscolare, e la bilancia cala. Inoltre considerato che una dieta con pochi carboidrati significa evitare frutta zuccherina, tutti i dolci e ogni tipo di carboidrato complesso come quelli da pane, pasta, riso, patate e prodotti da forno, puoi saziarti mangiando più proteine e verdure ma difficilmente riuscirai a mangiare troppo. Ecco spiegati in 5 righe i principali vantaggi di una dieta con pochi carboidrati: che però comporta anche dei discreti svantaggi. Forse più gravi, a iniziare dal fatto che molte persone quando riprendono a mangiare carboidrati recuperano grossa parte del peso perso, e addirittura ne guadagnano qualcosa in più.
Ma poiché una dieta con pochi carboidrati è allettante per molte persone, qui vi spiego in quali casi è addirittura consigliabile, e in quali decisamente no.

DIETA SENZA CARBOIDRATI: QUANDO È SÌ
1) Quando la facciamo per poco tempo: ridurre i carboidrati per una settimana o massimo due può essere una strategia utile a sgonfiarci se veniamo da un periodo di dieta disordinata e troppo ricca di zuccheri. Ma non bisogna protrarre questo schema troppo a lungo: i carboidrati sono necessari per mantenere buoni i livelli dell’ormone tiroideo T3, il cui abbassamento causa un quadro di sintomi simile all’ipotiroidismo e riduce il metabolismo. Inoltre una dieta senza carboidrati aumenta il livello di cortisolo, dunque è stressante per l’organismo. Questo aumento del cortisolo produce un effetto boomerang: la glicemia non è più stabile, il colesterolo si alza, tendiamo a soffrire di insonnia e fame nervosa. Nelle donne, questo comporta anche un aumento degli estrogeni con rischio di cicli anovulatori e disordini del ciclo. Ecco perché, se fare ogni tanto qualche giorno di dieta senza carboidrati può essere un trucco facile e veloce per vedersi meglio allo specchio e darsi una regolata con i cibi zuccherini, continuare a farla per settimane o mesi può essere una pessima idea.
2) In caso di problemi di grosso sovrappeso o obesità legati a una scarsa sensibilità insulinica: sebbene eliminare i carboidrati abbia un effetto negativo sull’ormone della sazietà, la leptina, una dieta senza carboidrati si è rivelata molto efficace per quelle persone con un sovrappeso importante. In questo caso però è bene affidarsi a un nutrizionista competente anziché fare di testa propria, special modo nella fase di mantenimento, quando si reinseriscono i carboidrati poco per volta, e per tenere sotto controllo gli ormoni.
In quali casi è sconsigliata una dieta con pochi carboidrati?
In tutti gli altri. Soprattutto tenendo conto che non va improvvisata, quindi il fai da te è sconsigliato e molto nocivo per la salute. Meglio provare a gestirsi i carboidrati in maniera diversa, riducendo le porzioni di pane, pasta e riso della metà e non quelle di frutta o verdura o tuberi, o riducendo i succhi o i prodotti edulcorati che sono zuccheri aggiunti, che non toglierli del tutto.
Per le donne, una via di mezzo più salutare può essere una dieta low carb moderata: massimo 100 grammi di carboidrati netti al giorno, quindi senza tenere conto delle fibre delle verdure, che corrispondono in un giorno a circa 100 gr di patate, 200 gr di frutta, 200 gr di latticini (latte, yogurt, ricotta, ecc), una fettina di pane da 20 gr o un cucchiaio di miele raso.

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