Controllare la fame nervosa: perché non (sempre) funziona

Esistono per esempio delle condizioni che scatenano o aggravano la fame nervosa: per esempio le restrizioni alimentari, le diete a basso contenuto di carboidrati, le diete ipocaloriche, una condizione di metabolismo lento (che a sua volta può essere causata da vari fattori). Uno studio del 2007 stabilì infatti che l’autocontrollo sulla fame abbassava i livelli di glucosio nel sangue, e richiedeva al corpo uno sforzo metabolico. Cosa ci dice, questo?
Che se sei in restrizione alimentare o di carboidrati, sarà più difficile per te frenare la fame, e lo stesso se parti da un metabolismo scarsamente efficiente. Fame che incide anche sulla forza di volontà (fonte).
In questo caso, dirti di controllarti è inutile se:
non si migliora la propria alimentazione: riducendo il deficit, provando a inserire due giorni liberi dalla dieta, evitando restrizioni che il nostro corpo registra come una fonte di stress (diete ad eliminazione) (fonte)
non si bilancia la propria alimentazione, per esempio re-intromettendo i carboidrati, ed evitando di giocare troppo con i macronutrienti (per esempio abbassare troppo i grassi ed alzare troppo i carboidrati, fonte) o provando forme di digiuno intermittente. Non sto dicendo che queste pratiche non sono efficaci, sto dicendo che se si nota di avere problemi di fame nervosa non è il caso di attuarle.
non si riduce lo stress: l’azione degli ormoni dello stress spinge il corpo verso la fame di zuccheri. Il motivo è semplice: l’insulina contrasta l’azione di questi ormoni, funge cioè da antagonista. Anche le fissazioni alimentari ed estetiche sono uno stress!
Quindi, anziché puntare sull’autocontrollo, provate invece a trattare la fame nervosa come sintomo, iniziando a eliminare quei comportamenti che possono aver contribuito al problema: tornando a mangiare normalmente,  evitando restrizioni sia temporali che caloriche di tipo alimentare, tornando a mangiare bilanciato, evitando di demonizzare i cibi, evitando i pensieri stressanti sul controllo del peso corporeo, valutando con il vostro medico se esistono altri fattori che possono averla scatenata e come affrontarli (insulina alta, sbilanciamento ormonale, ipotiroidismo, ecc). Infine, qualora non si riuscisse a cambiare queste abitudini, è necessario rivolgersi a un medico che ci aiuti a trattare il problema, e quindi anche il sintomo. 

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