Come smettere di abbuffarsi? Lo spiega una scienziata

Come smettere di abbuffarsi e riuscire a perdere peso? Secondo la neuroscienziata Susan Peirce Thompson, che da anni studia un approccio cognitivo per la perdita di peso, per alcune persone esiste un metodo che permette di smettere di abbuffarsi soprattutto di fronte a cibi a cui non si sa dire di no: per esempio biscotti, nutella, patatine, formaggio.
Il metodo funziona con molti, ma non è alla portata di tutti. Personalmente vi consiglio di dargli una chance, e aspettare una settimana per vedere i risultati e capire se funziona nel nostro caso. Potrebbe essere davvero liberatorio, spiega la scienziata. 

I motivi per cui si mangia troppo sono infatti molteplici: se c’è un disturbo del comportamento alimentare noto come binge eating, questo metodo potrebbe non funzionare, semplicemente perché per risolvere un disturbo è necessario un approccio sia dietetico che psicoterapeutico più serio e calibrato sulle necessità della persona. Se non si è affetti da un disturbo, ma si tende a mangiare compulsivamente ogni tanto, e soprattutto si è dipendenti da alcuni cibi in particolare, allora ha senso provarci.

Ma vediamo come smettere di abbuffarsi e riuscire a perdere peso secondo la dottoressa Thompson.
In sostanza, la dottoressa spiega come per molte persone “mangiare un po’ di tutto con moderazione” non porta ad avere risultati. Se in casa abbiamo dei biscotti sempre a portata di mano, o dei dolci, o degli snack, c’è bisogno di molta forza di volontà per limitarsi nel consumo di questi prodotti.

I motivi per cui è difficile limitarsi sono due:
– perché se sono a portata di mano, di frigo o di dispensa, è più facile pensarci e ricorrervi ogni volta che vogliamo. Uno studio condotto da dei ricercatori americani stabilì infatti una correlazione tra la tendenza a mangiare troppo e quella di avere dei cibi golosi sempre davanti agli occhi. A me per esempio non piace la nutella. Ma se compro un barattolo di nutella (magari per fare piacere a mio marito), finirò per mangiarla anch’io.
– perché sono cibi ad alta palatabilità: sai cosa vuol dire? Vuol dire che per il loro connubio di carboidrati e grassi o per la presenza di alcune sostanze che stimolano i centri del piacere (sale, glutammato, zucchero), con questi cibi è molto difficile limitarsi.

Per questi motivi, per aprire un pacco di biscotti e mangiarne solo due o tre bisogna esercitare un forte autocontrollo. E questo autocontrollo è stressante, e la maggior parte delle volte fallimentare. Al quarto biscotto ci sentiamo in colpa. Al quinto ci diciamo che abbiamo un problema (noi). A fine pacco ci sentiamo dei mostri.

Quindi, come smettere di abbuffarsi? Debellando per prima cosa la regola del mangiare di tutto un po’ e sostituendola con una nuova abitudine: questi cibi devono sparire dalla dispensa. Dal frigo. Da casa nostra.
Ma quali cibi?
Solo quelli con cui tendiamo a esagerare. Ognuno ha i suoi e li conosce bene.
Tornando alla nutella, ci sono persone che ne sono dipendenti. Non si limitano a un cucchiaino. Quindi by bye nutella.
Questo non vuol dire rinunciare a un cibo per sempre. Si può ovviare comprando, nel caso della nutella, una vaschettina mini da 30 grammi, e concedersi solo quella un giorno alla settimana. Chi ama il burro di arachidi può provare a farselo in casa, partendo dalle arachidi e facendone una porzione di 50 grammi. Chi ama il formaggio può optare per un solo tipo di formaggio a settimana, porzionarlo e mettere da parte il resto. Chi ama i biscotti, può provare a farseli a casa senza comprare i prodotti confezionati.
I biscotti fatti in casa non avranno la stessa palatabilità di quelli confezionati, e non ci viene la tentazione di mangiarne troppi.
Smettere di comprare certi cibi per alcuni è proprio il modo migliore per evitare di abbuffarsi e farsi ossessionare dal cibo.