Come controllare il comportamento alimentare?

E’ possibile controllare il nostro comportamento alimentare?
Per esempio “spegnere” le voglie di certi cibi, ridurre in modo consapevole la fame.

Ebbene, uno studio a cura del team di ricerca del Neurobehavioural Dynamics della ETH di Zurigo, spiega come sia possibile avere un maggior controllo dei propri stati coscienti.

Questo per condizionare attivamente sia il sonno che la fame e persino la scelta dei cibi che mangiamo.

In parole povere, quello che cercano di capire i neurobiologi è se esista un modo per poter controllare il comportamento alimentare e non solo.

Come? Studiando i segnali elettrochimici che agiscono su determinati stati di coscienza.

Essi studiano l’attività dell’orexina, le cui cellule neuronali inviano dei segnali al resto del cervello, influenzando gli stati di veglia e di maggiore attività, focus e concentrazione.

I neuroni dell’orexina e incretina si concentrano principalmente sull’ipotalamo, una piccola regione subcorticale che regola appunto i livelli di energia, il sonno, la fame.

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In questo articolo mi concentrerò sulle scoperte che riguardano quest’ultimo aspetto.

Come controllare il comportamento alimentare?

Va detto innanzitutto che l’obiettivo che si pongono gli scienziati è interessante, ma anche molto sperimentale.

In sostanza, il nostro comportamento non è il risultato di azioni consce, che cioè noi siamo in grado di controllare, ma di azioni a livello cerebrale sottocorticale che non possono essere consapevolmente controllate.

Esiste insomma tutta un’attività subconscia che ha come risultato comportamenti coscienti.

Su questa attività non possiamo avere la pretesa di un’azione diretta, sarebbe come pensare di poter controllare autonomamente l’attività cardiaca.

Per molti di noi, se ci riflettiamo, sarebbe bello pensare di poter spegnere la sensazione di fame in modo consapevole. Di poter evitare di andare a dormire senza che ci venga sonno.
O al contrario di addormentarci a comando quando andiamo a letto.

O ancora, sarebbe bello, quando ci svegliamo senza la voglia di fare nulla, premere un bottone magico che ci permetta di avere così tanta energia da poter fare una maratona.

Invece gli stimoli che percepiamo ogni giorno e che arrivano alla soglia della nostra coscienza, per esempio quando ci accorgiamo di avere fame, agiscono per vie subconsce, di cui quindi non siamo consapevoli.

Ora, secondo gli scienziati, se ciascuno di noi sapesse come regolare l’attività dei neuroni di orexina, potrebbe decidere quando e cosa mangiare, quando andare a dormire eccetera.

Studiando l’attività di questi neuroni, gli scienziati si sono accorti infatti che essi sono sensibili ad alcune cose che facciamo durante il giorno, per esempio al nostro tipo di dieta.

Infatti, nelle persone che hanno un deficit di questi neuroni si verifica il disturbo della narcolessia, ovvero i soggetti hanno improvvisi attacchi di sonno durante il giorno.

Tuttavia, quando mangiano zuccheri, non sentono quel tipico effetto di sonnolenza e rilassatezza che invece a noi prende dopo avere mangiato un piatto abbondante di pasta.

Come mai?

La possibilità di spegnere la fame

Gli scienziati di Zurigo hanno per esempio notato che gli alimenti che contengono aminoacidi non essenziali fungono da potenti stimolatori dei neuroni dell’orexina.

Quando questi neuroni vengono ipereccitati, noi ci sentiamo più svegli, attivi, e abbiamo anche meno fame.

Viceversa, quando non sono stimolati, tendiamo a impigrirci, ci sentiamo stanchi e senza voglia di fare nulla tranne che mangiare dolci e patatine.

Da qui nasce l’idea che alcuni cibi funzionino da comfort food: sono quei cibi che cerchiamo quando ci sentiamo depressi e giù di tono.

Il menu per ristabilire i ritmi circadiani e ridurre le voglie diurne di cibo.

Uova, tofu, legumi, pane e cereali, formaggi, alcuni tipi di noci sono ricchi di aminoacidi non essenziali, così come alcune verdure, tra cui gli asparagi, i frutti di mare, le patate.

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Questi alimenti non hanno amminoacidi di cui il corpo necessita. Ma stranamente, attivano di più i neuroni dell’orexina, portandoci a sentire maggiori livelli di energia e meno voglia di sgranocchiare.

Al contrario, se si soffre di insonnia, un alimento zuccherino la sera inibisce l’attività dell’orexina e potrebbe permetterci di dormire.

In sostanza, durante il giorno dovremmo consumare carboidrati integrali, patate, legumi, uova, frutti di mare, latticini, prodotti della soia, verdure e frutta con moderazione.

La sera, paradossalmente, dovremmo concederci un piccolo sfizio dolce (e non senza zuccheri o proteico) per recuperare con una bella notte di sonno.

Per esempio pane e miele o pane e marmellata, due palline di gelato, una banana matura.

Questo di contro ridurrebbe la nostra voglia di dolci durante il giorno e ci farebbe sentire molto più attivi.

Chiaramente, i risultati sono prematuri per poter parlare con un certo margine di sicurezza.

Ma se di giorno vi sentite letargici e solo di notte iperattivi, e allo stesso modo se di giorno tendete a mangiare di più, possiamo anche provare a seguire questo consiglio!