Carragenina, effetti collaterali

Che cos’è la carragenina? Da dove proviene? E perché dobbiamo preoccuparci di questo additivo?
La carragenina è un additivo spesso usato come addensante o stabilizzante. Più che spesso, dovremmo dire: spessissimo. Infatti è presente come additivo in tantissimi prodotti che consumiamo abitualmente.

Dai latticini ai formaggi industriali, fino alle creme, ai budini, ai dolci al cucchiaio, nel gelato industriale, in molti preparati per dolci al cucchiaio come budini liofilizzati, nella panna a lunga conservazione, nelle paste e nei paté, nei surgelati, nelle caramelle.

Si trova infine nei latti vegetali, nei dentifrici, in molti farmaci, in alcune birre, in alcuni yogurt, nelle gomme, nei lecca lecca, eccetera, fino ai latti artificiali per la nutrizione del lattante, al latte al cioccolato, ai preparati solubili per bevande.

La carragenina è presente quasi sempre in molti preparati cremosi, in gelatine, in prodotti dolciari o lattiero caseari. Se non troviamo scritto carragenina, è molto probabile trovare questo additivo sotto la sigla E407 nella lista degli ingredienti. 

Ma che cos’è la carragenina?
Si tratta di un polisaccaride della famiglia delle mucillaggini estratto da tre famiglie di alghe rosse originarie dell’Irlanda (ma che ovviamente non si trovano solo lì), ovvero la Condrus, la Eucheuma e la Gigartina.

La Fda e di rimando anche l’Efsa, considerano la carragenina un additivo sicuro. C’è però un ma. Queste valutazioni sulla sicurezza di molti additivi sono spesso in via di successivi aggiornamenti.

Nel 2019 l’Efsa dovrebbe, alla luce di nuovi studi, stilare nuove avvertenze e limitazioni in tema di additivi alimentari. Nell’aprile 2018, l’FDA ha revisionato la pagina sulla carragenina, rimarcando che il suo uso è sicuro. 

Tuttavia, esistono degli studi scientifici che invece parlano della carragenina e dei suoi effetti collaterali a livello intestinale, da cui si evince che questo additivo in realtà sarebbe rischioso per la salute. Eccoli in sintesi.

CARRAGENINA EFFETTI COLLATERALI

Nel 2016 in America il Cornucopia Institute ha votato, assieme al National Organic Standards Board (NOSB) una petizione per escludere la carragenina dalle industrie alimentari.
Ma, secondo quanto dicono, sarebbero stati snobbati dalla presidenza Trump.
Il Cornucopia Institute ha da tempo pubblicato un dossier sulla carragenina, che si può consultare (in inglese) a questo indirizzo. 

In questo documento si leggono numerosi studi sia in vitro che in vivo, e osservazioni su effetti collaterali lamentati dai consumatori di prodotti contenenti carragenina, e riportate dai medici.

Tra questi, problemi al colon, eccessiva fermentazione intestinale, colon irritabile, spasmi, colite ulcerosa.
I medici hanno riportato una regressione dei sintomi in tutti quei pazienti che hanno escluso dalla loro dieta i prodotti contenenti carragenina.
Secondo quanto si legge, la struttura chimica della carragenina causerebbe una risposta immunitaria nel corpo, e relativa infiammazione.

E questo si saprebbe già dal 1960, quando apparirono i primi risultati dai test sulla sicurezza della carragenina come additivo alimentare. I ricercatori riportarono gonfiore addominale, spasmi, ulcere e altri stati infiammatori nei ratti, e persino casi di cancro al colon. Un nuovo studio è apparso nel 1978, un altro nel 9181.

Nel 2001 esce una metanalisi curata dalla dottoressa Joanne Tobacman, in cui si legge che, alla luce degli studi raccolti, l’uso della carragenina come additivo alimentare dovrebbe essere rivalutato.

La stessa dottoressa ne riparla nel 2018, in uno studio in cui collega il consumo di prodotti contenenti carragenina con l’insulino-resistenza, ma viene accusata di essere l’unica voce contro la carragenina.

Nel 2016 infatti un nuovo studio stabilisce che non ci sono segni di infiammazione nelle cellule esposte alla carragenina, ma nello stesso studio si fa presente che la metodologia usata è solo quella in vitro.

Alla luce di questo nuovo studio, si fa largo l’ipotesi che il trattamento della carragenina per farne un additivo, e quello che avviene quando entra a contatto con i succhi gastrici, causerebbero gli effetti collaterali. 

In sostanza, un conto è l’alga, un altro è la carragenina usata come additivo.
Dall’alga infatti si ottengono ben 3 tipi di carragenine, che vengono prodotte dall’essiccazione dell’alga e dal suo trattamento con sostanze alcalinizzanti come l’idrossido di potassio.

I pareri sulla possibile problematicità della lavorazione che porta dall’alga all’additivo sono discordanti.
Però, è bene considerare che quando parliamo della carragenina come additivo, non stiamo affatto parlando dell’alga nella sua forma naturale.

Se usiamo prodotti che contengono carragenina e soffriamo di problemi come gonfiore intestinale, colon irritabile, ulcera, può essere una buona idea provare a escludere questi prodotti e vedere se notiamo della differenze.

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