Babalove, la dieta detox e trendy

babasucco__oggetto_editoriale_720x600Non ci sta niente da fare, il juice cleansing è un trend duro a morire e che mi trova piuttosto contraria. Non c’è a mio avviso niente di meglio che una bella dieta di succhi e centrifugati per farsi venire il freddo nelle ossa e far calare a picco il metabolismo, eppure il detox è di moda, e sono tantissime le persone che mi pregano letteralmente di consigliare dei programmi detox qui in Italia.
Dopo l’articolo sui succhi e le zuppe di Depuravita, vediamo un’altra azienda, la Baba, terribilmente alla moda tra persone mie amiche che se ne intendono di detox, succhi, centrifugati, integratori naturali e simili, perché li provano ogni anno, in genere sempre in questo periodo, e cercano ovviamente di convertirmi. Vi dico solo che al momento io mangio il doppio di loro e sono sempre magra, eppure non ci sta niente da fare, provano a convincermi a tutti i costi. Il grosso limite della dieta juicing, e dell’utilizzo di succhi, centrifugati, zuppe o integratori naturali è uno, ma è grosso quanto una casa: succhi e integratori non sono naturali. In natura non esistono i bottiglioni di succo, esistono la frutta e la verdura nella loro forma naturale. Con le fibre. Che aiutano il corpo a disintossicarsi, appunto. E a regolarizzarsi.
Per quanto queste aziende possano contare su ingredienti di buona qualità, un conto è mangiarsi una mela intera, un altro il succo. Per non parlare dell’incredibile differenza tra mangiare una carota cruda o un pompelmo e berne invece il succo. La fibra di questi vegetali, benefica ed essenziale per la nostra salute, non è la stessa in qualsiasi forma, e la versione liquida è il parente povero di ogni vegetale. Manca di fibre.
E le fibre sono importantissime alleate della corretta funzionalità del fegato. Una dieta senza fibre è una dieta povera, e l’unico modo per assumere correttamente le fibre è attraverso gli alimenti che la contengono naturalmente. Non solo.
Il fruttosio contenuto nella frutta è tossico senza la fibre, le vitamine e i sali minerali della frutta stessa. La forma liquida, ovvero il succo, ha un indice glicemico superiore per via del fruttosio, ma è indebolita dall’assenza di fibre: quindi può farci più male che bene.
I miei amici detossinati da questi beveroni dicono di sentirsi leggeri per alcuni giorni e rinvigoriti, alcuni dimagriscono: tutto nel breve tempo. Poi l’effetto magico sparisce, mentre il nostro metabolismo peggiora e anzi starebbe molto meglio con una patata al cartoccio cosparsa di formaggio fuso e una coppa di gelato che con i beveroni. Se il detox vi fa sentire ripuliti e leggeri e la patata al cartoccio con il formaggio e il gelato vi fa sentire gonfi, pieni da scoppiare e più grassi, il vostro problema non è fare la dieta detox, ma alzare il metabolismo. Il detox non è che una pezza in una barca piena di buchi, così come lo sarebbe ogni dieta fatta senza un criterio. Detto questo, mi rendo conto che il detox è il nuovo gluten free: un business destinato a salire anche in Italia.
Ma parliamo di Baba, finalmente. Sono onesti nel dire che quello che offrono con il juicing è un programma detox, e non di dimagrimento. Tuttavia c’è anche la sezione dedicata agli integratori, che come sempre sconsiglio vivamente senza se e senza ma. Torniamo ai succhi Baba.
I loro succhi sono senza conservanti, da frutta e verdura di qualità, ottenuti con la spremitura a freddo. Essendo fatti da prodotti freschi, non possono essere conservati troppo a lungo. Il programma detox che offre la Baba è di uno, tre o cinque giorni.
Per ogni giorno sono disponibili sei bottiglioni di succo: un bottiglione ogni 2-3 ore, e in teoria non dovreste mangiare. Tra le proposte c’è anche il celebre Master Cleanse, ovvero quel succo a base di succo di limone, sciroppo di agave e pepe di cayenna che è il protagonista della celebre dieta Master Cleanse di cui ho parlato qui. Il costo è simile a quello di Depuravita, ma più vantaggioso. 60 euro al giorno per la confezione completa e giornaliera dei sei succhi. A seconda del tipo di dieta spenderemo insomma dai 60 ai 300 euro.

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