9 cibi che fanno male e come evitarli

Igiene alimentare: cosa significa? Significa mangiare in modo più “pulito”, che non significa lavare in acqua e bicarbonato la nostra pastasciutta, ma evitare molte sostanze dannose per la nostra salute e il nostro metabolismo, per esempio quelle contenute in molti prodotti industriali.
Come? Per esempio comprando prodotti equivalenti ma più sicuri o passando alle alternative naturali.

Vediamo ora 9 cibi che ci possono fare davvero male secondo il dr. Mercola e come evitarli. Non amo proprio il dottor Mercola ma per una volta sono d’accordo con lui.

  • NOVE ALIMENTI DA NON COMPRARE E LE SANE ALTERNATIVEPomodori in lattina: il pomodoro è acido, e corrode la lattina che lo contiene. Il rischio è di causare una migrazione nel pomodoro di bisfenolo a, sostanza tossica presente in lattine e plastiche anche dell’industria alimentare. Meglio evitare cibi in lattina e plastica, e comprare solo cibi in contenitori di vetro, in particolare pomodori e alimenti aciduli.

    Carni lavorate: per carni lavorate si intendono quelle carni che vengono sottoposte a lavorazioni industriali, tipo salumi, wurstel, preparazioni impanate.

    Se in Italia vantiamo moltissimi salumi di qualità, evitiamo invece i prodotti da banco, i sottoprodotti economici, e se ci sembra che il vero culatello costi troppo per noi, evitiamo di mangiare carni lavorate e non prendiamoci il salame sottovuoto o il wurstel perché costano poco.

    Spesso non sappiamo la provenienza di quelle carni, la percentuale di sodio, gli additivi usati durante la lavorazione, pericolosi soprattutto quando si tratta di nitriti e nitrati.

    Margarina: c’è ancora qualcuno che usa la margarina? Questo sottoprodotto del burro è spesso usato da chi è a dieta ipocalorica e pensa a torto di star facendo una scelta salutare, perché insomma, il burro fa male? No???

    E allora via a questo surrogato, che anche quando ha sull’etichetta scritte come senza grassi idrogenati (logico, è vietato per legge in Italia), non è un prodotto sicuro per la nostra salute, ma rappresenta un mix di olii vegetali che mette il nostro metabolismo KO. Occhio che questi olii sono presenti anche in prodotti che crediamo preparati con il burro, come la pasta sfoglia di tipo industriale.

    Olii vegetali: c’è chi crede che la parola vegetale significhi sana. No. La cicuta vi pare salutare? Eppure è vegetale.
    Allo stesso modo, non tutti gli olii vegetali sono nati uguali.

    Quelli ricchi in acidi grassi omega6 sono da evitare e l’olio extravergine di oliva, il migliore tra tutti, va usato a crudo o a basse temperature. Se dobbiamo friggere e siamo dei patiti del vegetale, allora vi consiglio un olio a bassa acidità sempre di oliva. Costa troppo? Be’, ma allora addio frittura? No, ma almeno non superate una volta a settimana.

    Pop corn: pop corn da microonde e altri cibi con speciali pellicole o packaging che si possono mettere nel microonde così come sono per prepararli, possono contenere l’acido per-fluoro-ottanoico (PFOA), che può danneggiare il nostro sistema endocrino e la nostra salute ormonali, oltre a essere cancerogeno e teratogeno. In alcuni Paesi è stato bandito.

    Verdura e frutta ad alto contenuto di pesticidi: patate, pomodori, spinaci, mele, cavoli e cetrioli, fragole, ciliegie, vanno comprati dal bio. A meno che non abbiamo l’orto a casa nostra o il contadino di fiducia.

    Tofu e altri prodotti della soia: evitate latte di soia e altri prodotti della soia che non siano di certificazione biologica. Se vi state ancora chiedendo se la soia faccia male, ecco il mio articolo: nei link trovate due studi importanti (due metanalisi), di cui uno a favore (non causa danni, ma secondo dati inferiori ai sei mesi di assunzione) e uno contrario.

    In ogni caso, ricordatevi: la soia e i prodotti della soia si assumono solo cotti, per non arrecare danni alla tiroide.

    Patatine fritte e altri snack fritti o al forno: molti prodotti che hanno quella bella crosticina marrone, o quelle puntine annerite, sono una fonte diretta di acrilammide, una sostanza tossica altamente reagente (cioè crea un danno ossidativo anche a livello del DNA, ed è considerata una sostanza cancerogena) che si ottiene dalla frittura, cottura ad alta temperatura e grigliatura di cibi che contengono proteine, compresi di cibi amidacei. La reazione si verifica in cibi che hanno sia proteine che zuccheri (è un tipo di glicazione proteica). In particolare, l’asparagina delle patate reagisce ad elevate temperature producendo acrilammide, più di altri cibi.

     

    Edulcoranti artificiali: anche qui, come nella margarina, non so quanti ancora ne facciano uso così “rientrano” nelle calorie. Ecco perché vanno moderati.

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